ROMA – Quattro giorni dedicati alla Pubblica Amministrazione, dal 14 al 17 giugno autonomia, risorse, investimenti, riforme del Pnrr e della programmazione europea, affrontati attraverso Talk, seminari, tavoli di lavoro.
Non sono mancati i momenti dedicati alle eccellenze del paese, come il premio “Rompiamo gli schemi 2022”, valorizzazione di competenze, idee e soluzioni innovative, insomma una visione olistica del nostro capitale umano, fino all’arrivo sui social di questa immagine.
Un momento di incontro “tra uomini”, de “Il PAese che Riparte”, che qualcuno ha voluto definire ironicamente, “Il PAtriarcato che Riparte”, o ironizzare sul fatto che forse “a passare il microfono” ci sarà stata una donna, una solo scatto che getta alle ortiche parole, dibattiti e direttive europee ad hoc per l’inserimento delle donne in posti di leadership. E pensare che proprio durante il Forum è emersa: “Una forte disparità ancora presente nelle posizioni apicali delle PA, laddove il criterio di selezione è la cooptazione slegata da un confronto meritocratico tra i candidati. Una realtà che vede le donne fortemente presenti nei gradi iniziali della pubblica amministrazione, ma ancora in prevalenza assenti nei gradi apicali, viola sia il principio di eguaglianza che quello di efficienza, sia i principi costituzionali di imparzialità che di buon andamento.
Per migliorare le performance del pubblico impiego occorrerebbe un cambiamento della cultura organizzativa, che elimini ogni forma di discriminazione implicita a svantaggio delle donne, e il rafforzamento delle politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; questione, questa, che interessa tutti, uomini e donne”.