Frosinone – Caso Ruberti, business rifiuti, Sabellico, Berg Spa, Acea e DDA, un giallo senza fine

Ombre, sospetti e veleni hanno demolito il partito di Letta. La resa dei conti è vicina e passerà ancora una volta dalla Ciociaria, da un piccolo paesino, Aquino (prima parte)

FROSINONE – Dietro la caduta del governo Draghi e il caso di Albino Ruberti, con l’implosione del Pd laziale, potrebbe esserci la proposta di realizzare un termovalorizzatore di nuova generazione a Roma.

Prima di entrare nel dettaglio di questa storia è bene ricordare alcuni eventi tra loro collegati e che avranno strascichi futuri perché adesso, c’è il silenzio elettorale (nelle procure).

Il 22 aprile 2022, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante la seduta del consiglio comunale annuncia la decisione, in veste di commissario straordinario sui rifiuti, di realizzare un termovalorizzatore in grado di «bruciare» 600 mila tonnellate di rifiuti urbani prodotti dagli abitanti della Città eterna e pronuncia anche la parola “RUR”.

RUR è un acronimo ai più sconosciuto ma che ha gettato nel panico il mondo del business dei rifiuti e, di conseguenza, ha generato una reazione a catena devastante per la politica italiana e letale per il governo regionale.

RUR (Rifiuti Urbani Residui) vengono sottoposti a digestione aerobica senza alcuna operazione meccanica di pretrattamento e mandati direttamente nello stomaco dei Termovalorizzatore bypassando e facendo perdere guadagni a tutti i centri TMB, TBM e Tm (quest’ultimi attivi solo in Italia e banditi in Europa).

Il 4 maggio 2022, l’assessore alla sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato, annuncia la propria candidatura alle primarie del Partito Democratico che  serviranno ad individuare il sostituto dell’uscente Nicola Zingaretti.

Alessio D’Amato

Il 18 maggio 2022, in quel di Patrica, piccolo Comune alle porte di Frosinone, si svolge un incontro politico promosso dall’ex presidente del consiglio regionale Mauro Buschini. A questo appuntamento partecipano i vertici del Partito Democratico (solo di nome) locale: Francesco De Angelis (presidente del Consorzio unico industriale), Sara Battisti (consigliera regionale e compagna di Albino Ruberti), ma anche il vice governatore in carica ed aspirante candidato alla successione di Nicola Zingaretti, Daniele Leodori, che da settimane è in tour in tutta la regione. Proprio la presenza di quest’ultimo mette in crisi i rapporti tra il Pd locale e il capo di gabinetto di Gualtieri che manifesta, in un messaggio, il proprio disappunto.

Malcontento che derivava dal (presunto) mancato rispetto di un accordo politico che prevedeva l’appoggio incondizionato di Enrico Gasbarra alle prossime elezioni regionali.

1 giugno 2022, si svolge la cena post comizio di Enrico Letta nel ristorante La Taverna di Frosinone. Si ritrovano Francesco De Angelis e il fratello Vladimiro, il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi e Sara BattistiMauro Buschini si era dileguato per andare a cena altrove.

A cena iniziata Ruberti si aggrega al gruppo per far felice la propria compagna e futura sposa. Con De Angelis & Co. ancora non c’era stato alcun chiarimento dal quel 18 maggio e la tensione era palpabile. Anzi, molto evidente.

Scoppia la lite per i motivi ormai noti. Volano parole grosse e un sindacalista, dalla finestra del proprio appartamento, immortala quello scontro verbale durissimo.

Il video inizia a girare nelle chat di diversi personaggi impegnati in campagna elettorale a Frosinone, ma nessuno ne approfitta. Troppo pericoloso e dannoso per tutti. Poi il centrodestra non ne ha bisogno, avrebbe stravinto lo stesso.

9 giugno 2022 Daniele Leodori esce allo scoperto e si candida ufficialmente alle primarie del Partito Democratico sfidando ufficialmente Alessio D’Amato.

Daniele Leodori

Il 18 agosto 2022, un sito online del quotidiano Il Foglio pubblica il video. Ruberti messo sotto pressione anche da Letta si dimette da capo di gabinetto del Comune di Roma e Francesco De Angelis rinuncia alla candidatura alla Camera nelle fila del Pd.

Claudio Mancini

Si è detto e scritto tanto, ma le ragioni di questo tsunami politico ha scatenato la caccia ai presunti mandanti della decapitazione del gruppo politico romano che fa capo a Goffredo Bettini e all’altro “potente” romano Claudio Mancini (prossimo obiettivo dei ribelli).

Gualtieri è per loro (Bettini e Mancini) un punto di riferimento solido. L’averlo imposto ha consentito al Partito Democratico di vincere le elezioni in scioltezza contro un impalpabile e inadeguato Michetti.

Francesco De Angelis

Gualtieri suona la chitarra, è salottiero, forse capisce di economia ma della complessa macchina amministrativa come è quella del Comune di Roma è totalmente impreparato. Ecco che Bettini e Mancini convincono Albino Ruberti a lasciare Nicola Zingaretti (ormai a fine corsa) ed affiancare in questa nuova avventura politica il sindaco della Capitale.

Il gruppo che stava rimettendo in pista Roma era impegnato a pacificare i “dinamici” futuri candidati alla successione di Nicola Zingaretti proponendo un nome che portasse pace e unità, Enrico Gasbarra.

IL MOVENTE DELLA CADUTA DI RUBERTI

Albino Ruberti è vittima del potere ciociaro legato al mondo dei rifiuti. In molti hanno festeggiato perché, almeno per il momento, il tesoretto che vale un miliardo di euro all’anno è salvo (almeno per adesso).

L’ex capo di gabinetto del comune di Roma ha esagerato con le parole ma paga soprattutto il fatto di aver cercato di risolvere il problema dei rifiuti di Roma. Trovare il mandante non è difficile.

Tutti gli indizi portano alla Regione dove lui ha svolto un egregio lavoro al fianco di un politico totalmente anonimo, sempre assente e mai incisivo, Nicola Zingaretti.

FOCUS SU MAGLIANO ROMANO (UN BUSINESS ROMANO-CIOCIARO)

Proprio la giunta laziale, tra il 2021 e il 2022 è stata chiamata ad autorizzare la discarica di Magliano Romano, una vera miniera d’oro per molti soggetti, alcuni già attenzionati dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Un progetto, quello di Magliano Romano, che vede nel Termovalorizzatore un nemico ai profitti che è in grado di generare.

L’Acea da tempo sta pensando di realizzare in questo Comune dell’area nord della Città metropolitana di Roma, la futura discarica della Capitale.

L’area denominata Monte della Grandine è di proprietà della società Idea 4 che, nel piano dei soliti noti, dovrà essere acquistata dalla Berg Spa che ha come socio di maggioranza al 60%  Acea.

Amministratore delegato della Berg Spa è un ciociaro, Ottaviano Sabellico.

Giacomo D'Amico con Mauro Buschini
Giacomo D’Amico con Mauro Buschini

Originario di Alatri, comune che ha dato i natali a Mauro Buschini. L’uomo protagonista della Concorsopoli di Allumiere (tutti i suoi collaboratori sono oggi impiegati a tempo pieno della Regione) che ha organizzato quell’evento del 18 maggio a Patrica che ha di fatto dato fuoco alle polveri e mandato su tutte le furie Albino Ruberti.

Ottaviano Sabellico è molto vicino ai Dem. Molto legato all’ex capo di gabinetto di Daniele Leodori quando quest’ultimo era presidente del consiglio regionale; incarico che lasciò a Mauro Buschini che, senza arte e né parte, ha sempre giovato dei voti di Francesco De Angelis. Il politico di Alatri, è sempre stato eletto perché ha potuto contare proprio sui migliaia di voti ricevuti dall’ex europarlamentare e presidente del Consorzio Unico. Poi c’è Sabellico che al Partito Democratico del Lazio ci tiene molto tanto da risultare anche nell’elenco dei benefattori con 1.500 euro versati il 20 dicembre 2019.

schema pd lazio

OTTAVIANO SABELLICO, D.S.I. SERVIZI INDUSTRIALI, RINVIATO A GIUDIZIO DALLA DDA DI ROMA

Su Ottaviano Sabellico e la Berg Spa (nata nel 2015 dalla trasformazione della Dsi servizi industriali Srl) aleggia l’ombra di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia denominata «Operazione Maschera».

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Roma, Nicolò Marino, ha disposto il rinvio a giudizio coatto per Sabellico e per la Dsi Servizi Industriali, nonostante il magistrato inquirente, Alberto Galanti, avesse chiesto per loro il “non luogo a procedere“.

I reati contestati a vario titolo agli imputati vanno dal traffico illecito di rifiuti,  truffa aggravata, frode in pubbliche forniture, violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni integrate ambientali.

La prima udienza è stata fissata  il 21 ottobre prossimo presso il Tribunale di Cassino davanti al giudice Antonio Gavino Falco Delitale.

Ottaviano Sabellico è molto legato anche al potentissimo ex capo di gabinetto di Daniele LeodoriGiacomo D’Amico attualmente nell’ufficio relazioni esterne di TERNA e noto per le sue amicizie particolari come con Edward Luttwak Luigi Bisignani.

Leodori, D’Amico, Buschini e Sabellico vengono spesso avvistati mentre fanno colazione nel famoso bar pasticceria di Frosinone “Dolcemascolo“, di proprietà del genero di Mauro Vicano, altro personaggio legato al Partito democratico ciociaro, anch’esso rinviato a giudizio nell’Operazione Maschera per reati amministrativi.

RIFIUTI, UN BUSINESS DA UN MILIARDO DI EURO ALL’ANNO

Gualtieri e Ruberti con il loro progetto hanno messo in crisi gli operatori del settore smaltimento rifiuti. Un business da centinaia di milioni di euro all’anno.

Nel Lazio si producono all’incirca 2 milioni e 800 mila tonnellate di rifiuti il cui trattamento nei centri TMB – TBM – TM costa circa 500 milioni di euro (esclusi i trasporti cioè dai Comuni ai centri di conferimento). Una volta trattati, questi rifiuti vengono mandati in discarica. Il costo di questo secondo step è di circa 200 milioni di euro e siamo a 700 milioni.

Il 65% dei rifiuti trattati nel primo passaggio finiscono nelle discariche di Viterbo e Albano che sono di proprietà di Manlio Cerroni.

Ecco spiegata l’idea di Acea di dotarsi di una propria discarica acquistando quella di Magliano Romano.

L’impianto, una ex cava, è in attesa di una autorizzazione da 875 mila metri cubi che permetterà di interrare circa un milione di tonnellate di rifiuti.

Acea incasserebbe dalla discarica di Magliano Romano 85 milioni di euro oltre ai benefit e Iva. Una spesa a cui i Comuni dovranno aggiungere quella per il trattamento dei rifiuti.

L’obiettivo della partecipata capitolina è quello di ampliare la discarica fino ad una capacità complessiva di 2 milioni e 300 mila metri cubi. Un affare che produrrà guadagni milionari a fronte di spese irrisorie.

Questo affare sarebbe messo in discussione dalla realizzazione del termovalorizzatore proposto da Gualtieri, in grado di smaltire 600 mila tonnellate annue con un costo complessivo di soli 120 euro a tonnellata, circa 72 milioni di euro l’anno. Con quattro termovalorizzatori l’assorbimento dei rifiuti laziali costerebbe quasi la metà degli attuali 700 milioni.

– segue