ORTE – I carabinieri della locale Stazione, il 10 settembre scorso, erano stati allertati presso un centro di accoglienza del luogo, perché una diciannovenne tunisina, da poco giunta in Italia, aveva compiuto atti autolesionistici e al loro arrivo sul posto era andata in escandescenza.
Dal successivo sopralluogo effettuato dai carabinieri nella stanza della donna e dagli accertamenti sanitari emergeva che la stessa non si era procurata lesioni, ma aveva simulato un gesto autolesivo, sporcandosi con smalto di colore rosso che sembrava sangue.
Si appurava, quindi, che il gesto era stato architettato dalla donna nella speranza di suscitare la compassione nel suo ex-fidanzato, anch’egli ospite della struttura, e indurlo a capitolare e tornare assieme. La giovante è stata, quindi, deferita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo ai sensi dell’art. 658 del CP “Procurato allarme”.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva