Truffa ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario: sono queste le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Perugia all’esito di articolate indagini svolte dai Finanzieri del locale Gruppo sul conto di un cittadino di Umbertide, M.G., di anni 63, ritenuto responsabile di una serie continuata di truffe ai danni di oltre cento soggetti residenti nella provincia. L’uomo, senza essere iscritto all’albo professionale, in una sorta di “porta a porta” finanziario, proponeva investimenti particolarmente allettanti e redditizi con una formula ben precisa: il raddoppio del capitale in un periodo temporale ristretto, solitamente un anno. Le promesse di M.G. solleticavano la curiosità dei risparmiatori, allettati dalla possibilità di ottenere rendite stabili ed accrescere i propri risparmi, peraltro in un periodo storico economicamente difficile, soprattutto sul fronte degli investimenti. Come accertato dalle Fiamme Gialle perugine, l’abusivo promotore finanziario, per rendere più credibili le proprie proposte, rilasciava agli investitori, gran parte residenti nell’Eugubino e nella Val Tiberina, documenti, tra cui ricevute, contratti, prospetti di liquidazione degli interessi, totalmente falsi, creati ad hoc in modo da celare l’inganno. Addirittura, per essere maggiormente convincente, alle vittime veniva sottoposta anche la modulistica sulla privacy. Al momento della richiesta di restituzione del capitale, M.G. proponeva ai risparmiatori un reinvestimento del capitale e, per conservarne la fiducia nei confronti del suo operato, li gratificava con l’elargizione di benefit quali elettrodomestici, fotocamere, lavatrici o altri gadget. elettronici. Quando non bastava, di fronte alle insistenze di alcuni investitori, M.G. cercava di prendere del tempo, prospettando l’avvio di azioni legali nei confronti di ipotetiche società di investimento, responsabili, a suo dire, della mancata restituzione in tempi brevi del frutto degli investimenti. A tale scopo, utilizzava fraudolentemente dei moduli recanti l’intestazione di uno studio legale che, informato della vicenda, ha subito presentato formale querela nei suoi confronti. Nel giro di quasi quattro anni, secondo la ricostruzione operata dalla Fiamme Gialle perugine, il falso promotore finanziario è stato in grado di raccogliere risparmi per oltre un milione di euro. Con questa operazione si rimarca il fondamentale ruolo svolto dalla Guardia di Finanza a tutela dei mercati finanziari e dei risparmiatori, evidenziando, ancora una volta, i rilevanti rischi, in termini di probabilità di perdita dei capitali investiti, che essi assumono quando si rivolgono ad operatori privi dei previsti requisiti di onorabilità e professionalità.