Corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio (per qualcuno, a dirla tutta, ci sarebbe anche l’ipotesi di concussione), sono i reati contestati a tutti i tredici arrestati, e cioè: i funzionari del Genio civile considerati i personaggi chiavi dell’affaire, Gabriela Annesi e Roberto Lanzi; e gli imprenditori Fabrizio Giraldo, Roberto Tomassetti, Amedeo Luca Girotti, la new entry Bilancino, Gianfranco e Daniela Chiavarino (padre e figlia); c’è poi il sindaco di Graffignano Adriano Santori, che aveva rassegnato le dimissioni al momento del primo arresto per poi revocarle non appena rimesso in libertà.