Scorie nucleari, Mauro Pili: “Sardegna già individuata per il deposito. Grande imbroglio di Sogin”

L’isola si mobilita mentre governo e Sogin temporeggiano e non pubblicano la carta nazionale delle aree idonee. L’intervento di Mauro Pili dopo la presa di posizione del sismologo Enzo Boschi. Si sollecitano da più parti denunce alla Corte dei Conti per i soldi pubblici spesi per la campagna pubblicitaria con cui quelli della Sogin hanno reso noto che “Sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi non siamo andati avanti!”. La nuova frontiera del “marketing”?

Mauro Pili
                       On. Mauro Pili

“Governo e Sogin puntano alla Sardegna per il deposito delle scorie nucleari e la conferma arriva direttamente dagli scienziati. Per il numero uno dei geofisici italiani, il prof. Enzo Boschi, nelle carte di Sogin la Sardegna è già individuata: per esclusione di tutte le regioni continentali e la Sicilia. Boschi conferma, con una dichiarazione rilanciata poco fa sui social dal luminare di geofisica in risposta alla propaganda di Sogin, quello che avevo denunciato un anno fa con la pubblicazione dei criteri Ispra: dalle carte di Sogin sono escluse tutte le regioni continentali e la Sicilia, resta solo la Sardegna. Le parole del numero uno dei sismologi italiani scopre le carte di Sogin e per la prima volta si registra un parere autorevole tecnico e scientifico che mette in luce un percorso vergognoso e scandaloso della Sogin con la totale copertura del governo. Hanno sostanzialmente deciso tutto, e in quella direzioni stanno operando, anche attraverso il rapporto diretto e riservato con le imprese della vendor list di Sogin.

Governo e Sogin stanno solo aspettando l’entrata in vigore della riforma costituzionale per far scattare la clausola di supremazia nazionale. Ovvero quello che si deciderà a Roma deve essere eseguito senza possibilità di alcun tipo di opposizione. Un governo che continua a mettere in campo diversivi di ogni genere ma è fin troppo evidente che le lobby pensano ad un’operazione blitz con tutto pronto, da calare al momento giusto. In tutto questo si registra il vergogno silenzio di tutte le forze politiche e della Regione che non solo sta a guardare ma continua a subire di tutto di più”.

Lo ha detto poco fa il deputato di Unidos Mauro Pili rilanciando la dichiarazione resa poco fa dal prof. Enzo Boschi che ha affermato che in base alle carte Sogin /Ispra il deposito non potrà essere fatto nelle regioni continentali e tantomeno in Sicilia. Per Boschi, quindi, nelle carte è individuata la Sardegna.
“ Si tratta di un vero e proprio imbroglio che denunciai da due anni ma che trova ora la conferma del massimo esperto italiano che chiama in causa la Sogin accusata di aver già deciso in base alle carte e tabelle Ispra. La decisione era stata preconfezionata negli uffici del ministero dello sviluppo economico e dell’ambiente, affidando il tutto ad una decisione pseudo tecnica che invece era tutta politica. La conferma di Boschi è la miglior risposta a quel tanto servilismo di chi continua a farsi prendere in giro ed attaccarmi per allarmismo. Oggi che questa conferma arriva dal numero uno dei geofisici non resta che prendere atto che chi denigra e sceglie il silenzio è complice di quanto sta avvenendo sotto banco ai danni della Sardegna. L’analisi del prof. Boschi – aggiunge Pili – rispetto alle carte Sogin e Ispra confermano ogni aspetto della mia denuncia politica e tecnica rispetto all’obiettivo che i nuclearisti e la loro lobby d’affari stanno portando avanti”.
“Le affermazioni di Boschi – sostiene Pili – confermano di fatto quanto avevo denunciato con numerose interrogazioni parlamentari. Carte e mappe che indicano rischi, pericoli, e che in sintesi affermano che la Sardegna secondo Ispra e Sogin la terra più sicura per le scorie nucleari. Nel documento dell’Ispra denominato guida tecnica n.29 ci sono in teoria indicati solo criteri, ma ad una più attenta e dettagliata analisi si arriva a capire qual è ilprogetto scellerato: realizzare il deposito unico nazionale in Sardegna. A decidere tutto sono i criteri di esclusione individuati da Ispra. Prima di tutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione. La Sardegna secondo tutti i piani connessi e richiamati non rientra in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione. Anzi le simulazioni geosatellitari allegate al piano Ispra confermano che la Sardegna sarebbe l’unica regione d’Italia a corrispondere a questi criteri individuati. Il date base realizzato dagli Stati uniti e tenuto sotto copertura (Database of Individual Seismogenic Sources) individua in modo esplicito l’unica regione che sarebbe esente da pericoli. Si tratta, ora che ci sono le conferme tecniche, di un piano scellerato che deve essere respinto senza se e senza ma. Il fatto stesso che tutti questi elementi vengono nascosti rappresentano un elemento di gravità assoluta proprio perché si sta tentando di mettere in piedi un piano che lasci poca scelta alla Sogin, complice dell’operazione, per individuare la Sardegna come terra di conquista per le scorie nucleari”.

“Sin dalla pubblicazione del piano era emerso con chiarezza il richiamo alla stabilità geologica, geomorfologica e idraulica. Un parametro univoco posto alla base del piano con l’unico obiettivo: puntare sulla Sardegna. La nostra isola – ha detto Pili – non può e non deve essere minimamente contenuta nemmeno come ipotesi nei criteri per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Questo piano di deposito unico nazionale non si farà mai ne in Sardegna ne in Italia. E’ un’operazione solo per spendere denari senza controllo così come è stato sino ad oggi. Il deposito nucleare unico sarà l’ennesimo pozzo senza fondo. Questo piano è solo un strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere e spandere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati“.

“Un deposito unico nazionale che per ragioni già evidenziate nel passato, costituzionali e di volontà popolare, non potrà trovare nessun accoglimento, per nessuna ragione, in Sardegna. A dieci anni dal blocco del progetto scellerato della Sogin per la realizzazione di un sito unico nazionale per stoccare tutte le scorie nucleari conservate nelle centrali italiane dismesse e il rientro di molte altre dall’estero, il piano predisposto da Ispra rimette in primo piano la Sardegna. Ribadisco il concetto: siamo pronti alla guerra per respingere un’ipotesi folle che i sardi non accetteranno mai”.

On. Mauro Pili

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