Ore 13.15 di oggi, Pasqua.
Cascata delle Marmore ancora chiusa. Auto parcheggiate qua e là, in totale disordine.
Numerosi turisti a piedi, famigliole intere, intanto procedono pericolosamente ai margini della strada, perché, provenendo da Terni-Roma, ovviamente non è mai stato costruito nemmeno un marciapiede, neppure a mezzo chilometro dai Grandi Salti.
Sono le 13.30 adesso. La Cascata è tuttora chiusa.
Già: anche nel giorno di Pasqua, dobbiamo far guadagnare quei 3/400.000 (tre-quattrocentomila!) euro in favore del Garrone di turno, odierno titolare della concessione idroelettrica, assecondando come sempre la politica di rapina delle multinazionali dell’energia.
La portata elevata e costante del bacino idrografico Nera-Velino consente a questo ‘imprenditore’ 110 milioni di euro di utili ogni anno, soldi sicuri, scientemente sottratti all’Umbria e a Terni da almeno tre lustri, regalati di fatto e di diritto al concessionario.
Ma la Corte dei Conti dov’è? Ma le Autorità competenti dove stanno? Siamo certi che un qualunque privato possa giuridicamente sfruttare illimitatamente un bene pubblico – l’idroenergia – costruito un secolo fa dallo Stato per un’azienda di Stato (quale era allora l’industria siderurgica), dando in cambio oggi le bricioline, con la Thyssen che peraltro non compra un Kw da loro che, frattanto, cedono chiaramente l’energia altrove, persino all’estero?
Perché le Centrali non vanno a gara, come chiede l’Europa e come ha già fatto Bolzano, incamerando subito diverse centinaia di milioni? Perché, nell’attesa, non vi si applica un sovracanone, come ha fatto l’Abruzzo e come abbiamo proposto in Regione con una nostra legge?
Il M5S promette anche su questo una lotta mai vista, cari amministratori per caso: state rivelando di non esser capaci di intendere e di volere. Oppure siete complici. In ogni caso indegni.
Intanto prosegue la processione dei turisti; prima o poi, qualcuno rischia di finire investito da un’auto. Sarà difficile spiegar loro che una politica da colonizzati, da straccioni, non ha consentito di realizzare qui nemmeno un marciapiede, figurarsi riprendere le centrali o regolamentare in modo decente il flusso della magnifica opera di Curio Dentato.
Tutt’attorno degrado visuale, baracche con tetti in amianto, abusi edilizi, facciate scrostate, una stazione di servizio proprio di fronte all’accesso della Cascata, l’enorme area dell’ex Snia Viscosa ancora al palo dopo decenni mentre i parcheggi auto e bus debordano. Senso di generalizzata trascuratezza.
E la ricandidereste in questo modo a Patrimonio mondiale Unesco? Per essere bocciati ancora? Fate ridere, cialtroni!
Intanto la Cascata apre, sebbene per poco, come miraggio a improbabili latitudini. Un paradosso che è il paradiso dei forzieri sempre più pingui di certi ‘imprenditori’ venuti da lontano, mentre la comunità locale muore di fame.
Andrea Liberati,
Capogruppo M5S