Riceviamo e pubblichiamo – Il raggiro subito dalla Fondazione Ca.Ri.Civ. sul mega investimento di 25 milioni assume aspetti sempre più preoccupanti che non possono lasciare indifferenti.
Le dichiarazioni dei massimi esponenti della Fondazione, circa la mancata conoscenza del gestore dell’investimento LP Suisse, sono state smentite dal web, per il video di un convegno, realizzato lo scorso novembre, presso l’aula della locale ’Autorità Portuale, sull’opportunità del turismo quale leva economica per la nostra città.
Dalla cronaca sono emerse notizie sempre più allarmanti. La breve esistenza della LP Suisse Advisor, nella sua qualità di gestore dell’investimento, che ha avuto in pratica meno di un anno e mezzo di vita, durante il quale ha espletato solo 5 pratiche. Analizzando i dati e gli intrecci con altre società coinvolte nella vicenda prende sempre più consistenza che la stangata non sia stata ideata nel Canton Ticino ma in Italia.
Un breve tuffo nel mondo della finanza, sia quello accademico che quello reale, e si apprende che quei tassi erano impensabili: neppure le speculazioni finanziarie più rischiose avrebbero potuto garantire quelle rendite.
Per tali motivi ci auguriamo che il MEF o la Magistratura intervenga per assicurare che vengano colpite responsabilità ove ve ne siano, ma c’è un compito più importante che la Politica e soprattutto l’amministrazione comunale non possono demandare ad altre istituzioni: assicurare la massima efficienza gestionale della Fondazione Ca.Ri.Civ., che, vale la pena di ripeterlo, è un ente territoriale e non appartiene ai suoi dirigenti e amministratori.
Che senso ha cercare convenzioni con L’Enel o con l’Autorità Portuale con tutte le implicazioni negative che comportano se poi la si gira la testa dall’altre parte per l’ente con la maggiore capacità di spesa al servizio della comunità locale, un ente che si propone di essere “faro del territorio”?
Chiediamo quindi con forza che il Consiglio comunale si assuma la sua responsabilità e si occupi della questione quanto prima.
Ripartiamo dai cittadini