CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Dalle dichiarazioni di Gianni Moscherini durante la conferenza stampa dell’altra mattina, se mai ci fossero stati dei dubbi, è emerso quello che Forza Italia ha sempre sostenuto e ovvero che l’attuale Commissario dell’Autorità Portuale durante l’espletamento del suo mandato è sceso pesantemente in campo per condizionare la scena politica di Civitavecchia.
Infatti, forte del potere insito del ruolo ricoperto, ha partecipato attivamente prima alla caduta della Giunta Tidei in sinergia con l’allora capo della opposizione, Gianni Moscherini, del Vicesindaco del tempo, Enrico Luciani, e successivamente alla spaccatura del Centrodestra con l’imposizione della candidatura a sindaco del Responsabile della comunicazione della stessa Autorità Portuale “proprietario” di un giornale e di una televisione venduta successivamente in un modo quantomeno “bizzarro” alla Fondazione Cariciv.
Con il senno del poi, abbiamo constatato come l’intento di voler imporre la guida politica della città sia stato centrato avendo puntato su due cavalli su tre: il primo espressione diretta dell’Autorità Portuale e il secondo circondato da personaggi strettamente legati alla governance della stessa autorità che ha permesso in questi due anni un assoggettamento completo e totale ai poteri forti della città.
Dove sono tutti quei personaggi, tra cui qualche sindacalista, ex consiglieri comunali, consiglieri Comunali che grazie al loro bacino elettorale ( poveri) hanno immediatamente trovato un posto di lavoro dopo le ultime elezioni amministrative, ex candidati Sindaco folgorati dopo una settimana dalle elezioni , da lidi portuali , ecc., che hanno cercato di boicottare Forza Italia di Civitavecchia , con l’obbiettivo di prendersi poi il partito?
E poi si lamentano che qualcuno da Roma si sia opposto alla vendita politica e magari hanno anche la bella faccia tosta di andare in televisione?
I valori non sono in vendita.
Ed è al riparo da questo sistema occulto l’elezione dell’ultimo sindaco?
Perché la sensazione è che quei poteri abbiano dapprima prodotto la caduta del vecchio sindaco per poi impossessarsi del Comune giocando su più tavoli, tanto più che quello uscente dalle urne si è poi rivelato politicamente condizionabile (e vedremo in seguito quanto questa supposizione fosse vera da come sono andati i fatti e soprattutto da quello che sta emergendo in queste ore ).
Sicuramente viene fuori una verità: un presidente di Autorità Portuale ha brigato per far cadere un sindaco e ha poi candidato il suo responsabile alla comunicazione alla stessa carica, per poi magari adottare scelte decisive anche in ordine al ballottaggio. Lo sapevamo già, e unica scelta dignitosa sarebbe che i diretti interessati rassegnassero le dimissioni dalle rispettive cariche pubbliche. Ne dubitiamo, però finalmente i cittadini di Civitavecchia avranno capito chi in questi anni gli ha venduto solo fumo, giocando a fare il politici popolari ma poi nelle segrete stanze farsi i loro comodi; rinfrescheremo la memoria a tutti alla prossima campagna elettorale.