Civitavecchia – Disposta l’autopsia per Gennaro Andriano deceduto all’ospedale San Paolo

Giovedì sarà effettuata l’autopsia ma il medico legale di parte, Gino Saladini afferma: “Già effettuato un primo esame autoptico che complicherà molto la ricerca della verità”

CIVITAVECCHIA – Sarà il professor Antonio Grande di Roma ad effettuare l’autopsia sul corpo di Gennaro Andriano, il 68enne deceduto il 6 aprile scorso nel reparto di medicina dell’ospedale civile San Paolo di Civitavecchia. Il fascicolo è stato assegnato al magistrato Lorenzo Del Giudice e il giuramento del professor Grande avverrà alla presenza del perito di parte, il medico legale nominato dalla famiglia Andriano, Gino Saladini che sarà accompagnato dal legale Roberto Abbruzzese.

Gino Saladini, medico legale conosciutissimo e stimato, raggiunto da noi telefonicamente ci ha dichiarato: “Non sarà facile risalire alle motivazioni reali del decesso del povero Gennaro Andriano in quanto, di propria iniziativa, i medici dell’Ospedale San Paolo hanno già provveduto ad effettuare delle sezioni e degli accertamenti che di certo hanno “inquinato” tessuti ed organi. Credo che sia davvero incredibile effettuare questo tipo di “ispezione” sul corpo dell’uomo ben sapendo che la mattina successiva al decesso la figlia aveva già presentato un esposto ai carabinieri”.

Questo significa aver “mischiato le carte”.

“Diciamo più semplicemente – afferma Saladini – che non sarà facile svolgere un’autopsia sopra l’altra a differenza di pochi giorni. Certo, avere avuto a disposizione il corpo da subito sarebbe stata tutt’altra cosa. Confido molto sulla profonda conoscenza e professionalità del professor Grande per cercare di recuperare il maggior numero di informazioni utili a scoprire le cause del decesso e se ci siano state o meno azioni che abbiano provocato il collasso”.

Proprio a questo proposito, la famiglia, attraverso il suo legale, Roberto Abbruzzese, ha tenuto a precisare che Gennaro Andriano è entrato al Pronto Soccorso per un collasso ma non pensavano mai che da quello che doveva essere un ricovero di routine per fare gli accertamenti sui valori “sballati” sui marker tumorali scoperti qualche giorno prima.

Nel frattempo i carabinieri hanno già acquisito la cartella clinica e il magistrato aperto un fascicolo contro ignoti in attesa di scoprire se ci sono responsabilità colpose di qualcuno o se il decesso è da attribuire a cause naturali.

 

Il corpo del poveretto, nel frattempo, si trova sempre sottoposto a sequestro e solamente dopo l’autopsia i famigliari potranno riaverlo e celebrare finalmente le esequie.