INTERVISTA ALL’ARCH.ENZO CERA SULLA GESTIONE ACEA DELL’ACQUEDOTTO A CERI
BRACCIANO – Architetto Cera, qual è la vostra esperienza col passaggio del servizio idrico ad ACEA?
<< Voi a Bracciano, in mani peggiori non potevate capitare! Noi che siamo sotto il comune di Cerveteri, dopo aver cambiato gestore del servizio idrico (Da Sicea ad Acea Ato2), abbiamo dovuto constatare un disastroso peggioramento del servizio. Il nostro Sindaco ha da sempre incensato il cambiamento come una grande acquisizione per il paese. “Una società di grandi capacità tecniche, la sola che possa garantire grandi investimenti insieme ad una corretta esecuzione e gestione di grandi impianti come i nostri acquedotti con relative reti fognanti e depurazione”. Chiacchiere! >>
Perché “chiacchiere”?
<<L’Acea Ato2 non solo realizza gli impianti con i nostri soldi ma, in quanto a gestione e, soprattutto ai rapporti con gli utenti, si è dimostrata assolutamente sorda e muta.>>
In questo caso, come ci si può difendere?
<<Il grosso problema con Acea è che si tratta con un muro di gomma: non ti risponde mai. Qui a Ceri stiamo per cominciare una “Class action” contro Acea per il problema della depurazione. Ci viene da sempre addebitato in bolletta il costo della depurazione (dentro una bolletta di 860,46 euro, ci sono 353,54 euro di depurazione… mica poco!), nonostante un depuratore mai realizzato ed una sentenza della Corte Costituzionale che obbliga le società alla restituzione di quanto ingiustamente riscosso negli anni per la depurazione inesistente. Il nostro borgo scarica da sempre tra le canne e nel torrente sottostante. Ne è prova l’ennesima lettera di reclamo che ho scritto alla società [allegata]. Naturalmente anche questa senza nessuna risposta. E vi aggiungo un articolo tratto dal sito dell’associazione Codici dell’1 febbraio scorso “Il gruppo ACEA ottiene un maxi regalo dall’Autorità dell’energia e dal Governo!”.
La società è sicuramente difesa dai suoi uomini in Parlamento e nel Governo. Basta vedere alcune leggi e i relativi regolamenti che sembrano scritti a Roma in piazzale Ostiense n. 2.>>
Sembra assurdo che chi sceglie di stabilirsi in quella bomboniera che è il borgo di Ceri, poi sia costretto a pentirsene!
<<Il nostro borgo di Ceri, nel suo piccolo, può essere preso a luogo emblematico della totale inefficienza nella gestione del Territorio, misurata a tutti i livelli amministrativi: Statale, Regionale, Provinciale e Comunale. Eppure, intorno a Ceri abbiamo innumerevoli sorgenti di acqua buonissima. Fontanili etruschi che hanno “lavorato” fino a noi. Sono ancora di proprietà Arsial (Ex Ente Maremma), abbandonati e per lo più distrutti, mentre compriamo da Acea la “salatissima” acqua del lago di Bracciano.>>
Anche noi potremmo avere l’acqua del lago, che è invece monopolio dell’ACEA. Bracciano come Ceri, ancora un patrimonio inestimabile che va in rovina…
<<Già, nonostante le numerose iniziative di chi cerca di preservarlo, nonostante sia oggetto di studio con tante pubblicazioni che attraggono il turismo internazionale, soprattutto di qualità. Ma è difficile continuare a crederci, sembra una lotta già persa. E ringrazio l’Associazione per l’infaticabile e pregevole lavoro che svolge per il nostro Territorio.>>
Ass.Salviamo Bracciano