L’onorevole Mauro Pili (Unidos) denuncia il progetto del governo e i veri scopi della tanto osannata e propagandata “riforma della Costituzione”. Fondamentale votare per i referendum contro le trivelle e contro lo stupro (“riforma”) della Costituzione
CAGLIARI – Mauro Pili lancia la campagna “agguato a Statuto speciale”. “Un’operazione chirurgica – attacca Pili – che costringerà la Sardegna a sopportare il deposito di scorie nucleari e non solo quello”. Questo, per il deputato di Unidos Mauro Pili, l’effetto “nefasto” sull’Isola della cosiddetta clausola di supremazia contemplata nell’articolo 117 della Costituzione secondo la nuova formulazione passata ieri in Senato. “E’ un vero e proprio agguato alla Regione e allo Statuto speciale – ha spiegato il parlamentare sardo in una conferenza stampa a Cagliari – per questo già da oggi inizia una grande mobilitazione con la nascita di comitati di Liberazione in tutta la Sardegna per dire no a questa riforma statalista e affarista che cancella quel poco di autonomia che avevamo e sconfiggerla con il voto dei sardi, in occasione del referendum costituzionale d’autunno“. Il nodo, ossia ciò che porta l’ex governatore a parlare di “golpe contro la specialità”, e’ “l’introduzione nel comma 4 dell’articolo 117 del richiamo all’interesse nazionale che per 15 anni era scomparso dalla Costituzione: un passaggio che funge di fatto come vaso comunicante con un richiamo analogo contenuto negli statuti speciali, in quello sardo nel titolo II sulle funzioni della Regione”. L’articolo riscritto prevede infatti che “su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unita’ giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. “La clausola in Sardegna – denuncia Pili – ha un obiettivo chiaro: il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Il governo attenderà il passaggio della riforma al vaglio popolare, poi procederà”. (ANSA)