Dice Turco (Filca Cisl). Dal 2008 nella Tuscia chiusa la metà delle imprese edili
VITERBO – Tremila operai edili hanno perso il lavoro dal 2008 al 2015 nella Tuscia, e 537 imprese, nello stesso periodo, hanno chiuso. Praticamente dimezzate. Sono i dati diffusi dalla Filca Cis dopo la rielaborazione di quelli della Cassa Edile. Nel Lazio, in otto anni, le imprese edili chiuse sono 4133, gli addetti finiti a spasso (o più probabilmente passati a lavorare in nero) sono stati oltre 30mila.
Numeri spaventosi, ben oltre la semplice definizione di ”crisi”, e apparsi ieri sull’edizione romana del Corriere della sera. Il quale intervista, per la prima volta da quando è stato nominato, il nuovo segretario generale della stessa Filca Cisl, quel Fabio Turco che qui a Viterbo conosciamo bene perché fino a metà aprile è stato segretario provinciale del sindacato. A Turco, 44 anni, il Corriere chiede una ricetta per uscire da questa situazione e per far ripartire il settore edile e quindi di riflesso, con l’indotto che garantisce, l’economia in generale. Il neosegretario regionale ha le idee chiare: ”E’ necessario che il Lazio assicuri una politica seria sugli investimenti per far ripartire i cantieri. Ci rivolgiamo sia al settore pubblico sia a quello privato, ma in questa fase di difficoltà per il privato è il pubblico che deve investire, e negli ultimi anni ciò non è accaduto’’. Per Turco è logico cominciare dalle opere incompiute: ”Nella regione ce ne sono moltissime. Non bastano i piccoli interventi per il Giubileo, bisogna far partire i cantieri. C’è la superstrada Orte-Civitavecchia ancora da completare. Se ne parla da 43 anni. E il Lazio è pieno di arterie non finite che così come sono non servono a nessuno’’. Per la provincia di Viterbo, si possono aggiungere tranquillamente anche l’autostrada Tirrenica (che per ora arriva solo a Tarquinia e che invece dovrebbe salire fino in Toscana), il potenziamento della ferrovia Roma-Viterbo e la realizzazione del collegamento stradale tra i Cimini e la Trasversale stessa.
E a proposito di Orte-Civitavecchia. Domani alle 10.30 al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di via Nomentana è fissata la prima conferenza dei servizi per il completamento della Trasversale, vale a dire dell’ultimo tratto, quello tra Monte Romano (il penultimo, tra Cinelli e Monte Romano est attende soltanto l’apertura ufficiale del cantiere) e l’allacciamento con la Tirrenica a Tarquinia. Un passaggio cruciale nella tormentata storia di questa opera pubblica, così importante per lo sviluppo della Tuscia e per il collegamento dei due mari (Tirreno e Adriatico), dell’autostrada del Sole, dell’interporto di Orte, del porto di Civitavecchia e delle ferrovie. In quella sede i tecnici del ministro Delrio, i vertici dell’Anas e gli amministratori locali getteranno le basi per la realizzazione del tracciato finale.