La denuncia del M5S sulla grave situazione dei fiumi Tevere, Nera e Paglia. “Inerzia di Stato, la Regione Umbria già conosceva gli studi e i dati sull’inquinamento. Assecondati i desiderata della multinazionale Thyssen, che ha inquinato il fiume Nera, e della regione Toscana che non ha vigilato sull’inquinamento del Tevere”
Pesca esclusivamente no-kill, deciso stop all’uso irriguo delle acque del Paglia e del Tevere, contaminate da mercurio, e delle acque del Nera, ammorbate da numerosi metalli pesanti a partire dagli scarichi Thyssen, massiccia campagna di informazione alle comunità locali: questi sono i provvedimenti urgenti e immediati che le Autorità competenti dovrebbero assumere per salvaguardare la salute pubblica.
Ed è solo oggi che arriva un’assai tardiva convocazione di tavoli istituzionali, quando per i vertici della Regione Umbria le condizioni di questi fiumi erano certo conosciute da tempo, visto che i primi dati, accademici e scientifici, risalgono – almeno – a un lustro fa.
In quegli elaborati gli stessi ricercatori americani e italiani si stupiscono del fatto che, a fronte di sorgenti inquinanti notissime, siano mancate ricerche approfondite da parte delle autorità. Le omissioni e la disinformazione dell’Umbria significano soltanto una cosa: da un lato, non aver voluto disturbare l’amica Regione Toscana, che con la sue mancate misure di contenimento del danno, rischia di inquinare non solo il Tevere, ma addirittura il Mediterraneo; e, dall’altro, sul Nera, aver assecondato i desiderata Thyssen,more solito.
Il passaggio accertato dei metalli pesanti nella catena alimentare, come dimostrano le analisi scientifiche sin qui condotte, rappresenta un elemento di ulteriore sconcerto.
Sul tappeto restano le domande: perché la Regione Umbria, pur conoscendo tali studi, non si è mossa? Perché la Regione non ha mai pubblicamente reso nota la gravità della situazione? Come mai nemmeno una parola contro l’imbarazzante inerzia della Regione Toscana? Come mai la Regione Umbria non ha convocato per tempo nemmeno mezza conferenza dei servizi, né promosso un incontro straordinario col Ministero dell’Ambiente e altri organismi, visti i rischi per l’incolumità pubblica determinati dall’ingestione di pesci contaminati, ma anche dall’uso irriguo di acque che, in aree rurali come quelle dell’Orvietano, sono ammorbate da tassi inaccettabili di mercurio? Dov’è finito lo Stato? Davvero ancora si pensa di governare le comunità tra stucchevoli silenzi e reiterate menzogne?
Andrea Liberati, M5S Umbria
Thomas De Luca, M5S Terni
Lucia Vergaglia, M5S Orvieto