Chiese Gotiche
L’architettura gotica trae i suoi connotati fondamentali dallo sviluppo verso l’alto, fino alle estreme conseguenze, delle strutture ad arco e volta a botte che già avevano caratterizzato il periodo romanico.
Questa evoluzione è resa possibile principalmente dal progresso delle tecniche progettuali e costruttive, ed in particolare dal progresso nello studio delle forze che compongono la statica complessiva degli edifici.
La particolare interpretazione del gotico che caratterizza i manufatti viterbesi deriva dall’estrema pacatezza con cui si manifestano gli elementi distintivi dello stile. Il risultato appare come la commistione di due tradizioni diverse: il nuovo gusto gotico e l’eredità romanica, non immediatamente superabile perché forma e sostanza storica della città.
Le chiese di S. Maria della Verità e di S. Maria in Gradi (distrutta dai bombardamenti del 1944), unite al notevole Palazzo dei Papi sono l’esempio più valido di questa originale interpretazione del gotico.
In questi edifici è infatti più evidente che altrove come i due stili convivano e quasi si compenetrino per offrire un risultato architettonico originale.
Nella chiesa di S. Francesco è invece visibile un’interpretazione del gotico influenzata dal severo spirito francescano e mutuata dall’architettura umbra. L’altezza della navata, la stupenda polifora vetrata dell’abside, lo slancio delle volte risultano, inoltre, legati ai canoni classici della coeva architettura francese.
Più tardi l’architettura gotica nelle sue varianti senese e orvietana, sarà introdotta nella Tuscia attraverso l’influenza dell’architetto orvietano Lorenzo Maini. Principale esempio a Viterbo di tale tendenza è la chiesetta di S. Maria della Salute.