due espulsioni e tre denunce il bilancio delle numerose operazioni eseguite
A seguito dei numerosi controlli effettuati dalla Polizia di Stato, al fine di poter garantire la sicurezza sul territorio, numerose operazioni sono state eseguite in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche, che hanno effettuato diversi interventi sia in centro che nella prima periferia della città.
Nella zona della stazione, sia per contrastare il pendolarismo criminale, che l’immigrazione clandestina, una pattuglia ha fermato un cittadino tunisino, sprovvisto di documenti. Portato in questura, è risultato irregolare e con precedenti penali per spaccio. Immediata per lui l’espulsione dal Territorio Nazionale. Provvedimento di espulsione anche per un altro tunisino di 37 anni, a seguito di un intervento della Volante di questa mattina alle 2:35 per una lite in famiglia. E’ stata la moglie, terrorizzata, a chiamare la Polizia di Stato, dalla sua casa di Campomicciolo, dopo che il marito l’aveva nuovamente picchiata. Non era la prima volta che la donna denunciava il marito, anche se poi, aveva sempre ritirato la denuncia. L’uomo, pregiudicato per reati di droga, disoccupato, irregolare in Italia e per questo più volte indagato per immigrazione clandestina, è stato espulso ed è in attesa di essere rimpatriato. Sono due ternani, invece, i denunciati in un’altra operazione della Polizia di Stato, che è intervenuta in una tabaccheria nel quartiere Cospea alcune sere fa. Il titolare ha chiamato il 113 dopo che due ragazzi erano entrati chiedendo una ricarica sulla PostePay di 300 euro e poi, dopo averla ottenuta, non avevano pagato. Il ragazzo era uscito dicendo di andare a prendere il portafoglio, mentre la ragazza era stata fermata dall’arrivo della pattuglia. Lei, 18enne ternana, è stata subito denunciata per insolvenza fraudolenta in concorso, mentre il ragazzo, individuato dagli agenti -30enne, sempre di Terni – si è presentato ieri in questura, dove è stato denunciato per lo stesso reato. L’intervento della Squadra Volante è stato richiesto anche da una signora rumena, titolare di un’attività in via Eugenio Chiesa. La donna si è rivolta alla Polizia di Stato perché aveva paura di entrare nel suo negozio, dopo che il marito – un suo connazionale con precedenti per reati contro la persona e guida in stato di ebbrezza e che l’aveva abbandonata, insieme alla figlia, due anni fa – era tornato e pretendeva di gestire l’attività con lei.
In pratica, la donna che dopo l’abbandono, si era rimboccata le maniche per far fronte alle esigenze quotidiane ed era riuscita, da sola, ad avviare una piccola attività commerciale, prendendo una casa in affitto e presentando anche istanza di separazione, dopo due anni si è rivista piombare davanti la porta del negozio il marito, che minacciandola, non ha voluto saperne della separazione e ha rivendicato il suo diritto a gestire il negozio con lei. La Squadra Volante l’ha trovato davanti alla porta chiusa del negozio e l’ha portato in questura, dove non solo è stato denunciato per minacce, ma anche per la violazione degli obblighi familiari.