ORA DOBBIAMO VINCERE LA BATTAGLIA PER L’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA DELL’ORIGINE”
“Siamo l’agricoltura più green d’Europa”. Roberto Moncalvo infiamma l’auditorium dell’università della Tuscia. Il presidente della Coldiretti, rientrato in mattinata dalla Germania, e dopo una tappa a Milano, arriva nel pomeriggio a Viterbo per partecipare alla celebrazione dei 70 anni della federazione provinciale. “Valiamo molto più dei numeri, pur importanti, che rappresentiamo. Le nostre bandiere gialle, dietro le quali ci sono 1,5 milioni di imprese agricole, sono per gli italiani sinonimo di sicurezza, garanzia, serietà”. Moncalvo parla a braccio davanti a una platea di cinquecento imprenditori agricoli arrivati da tutta la provincia, accolti dal presidente e dal direttore di federazione, Mauro Pacifici e Alberto Frau. “Nel 2001, grazie alla legge di orientamento, abbiamo di fatto introdotto la seconda riforma agraria della storia del nostro paese. Quindici anni fa è iniziato un cambiamento innanzitutto culturale, poi normativo e infine economico. Abbiamo restituito dignità al mondo agricolo, abbiamo fatto coincidere gli interessi delle nostre aziende con quelli dei cittadini e oltre a produrre abbiamo anche imparato a trasformare e vendere i prodotti. Eravamo i soli a parlare di filiera corta, di tutela e promozione del vero Made in Italy e di chilometro zero, proponendo i primi mercati di Campagna Amica. Oggi – rivendica il presidente della Coldiretti – sono 1.500, generano un volume annuo di affari di oltre 1,5 miliardi con 15 milioni di consumatori che hanno frequentato le nostre fattorie e mercati lo scorso anno”. Moncalvo rivendica i meriti del pressing che ha spinto il governo a cancellare Imu e Irap agricola. “Non si paga più nemmeno in pianura, ma abbiamo ottenuto che a non pagare siano solo quelli che la terra la lavorano per viverci e non anche quelli che con i loro possedimenti si limitano a fare rendita”. Ma il nuovo fronte di battaglia è la trasparenza e l’etichettatura obbligatoria dell’origine delle materie prime impiegate per produrre alimenti. “Non vogliamo più che i prodotti importati dall’estero, una volta arrivati sugli scaffali, diventino per miracolo italiani. Chiediamo il rispetto della distintività delle produzioni interamente italiane, a partire dal latte. Non possiamo accettare che mentre le multinazionali realizzano profitti di anno in anno sempre maggiori le nostre stalle – spiega Moncalvo – sono costrette a chiudere perché il latte viene sottopagato al punto che il prezzo riconosciuto non copre nemmeno più i costi di produzione”. “Solo promuovendo la nostra distintività potremo tutelare le aziende e i prodotti italiani e vincere la sfida globale dei mercati” aveva detto poco prima Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti. Che ha anche testimoniato il crescente interesse dei giovani verso l’agricoltura. “Abbiamo un esercito di nuovi giovani imprenditori agricoli e l’attenzione per il settore primario – ha ricordato nel suo intervento – è ormai un trend consolidato anche a livello scolastico, visto il numero record di iscrizioni agli istituti agrari”.