Il vice sindaco con delega al bilancio Marco Mercuri ha inviato una nota di replica al capogruppo di Tutti per Narni sulla vicenda del castello di San Girolamo e alla costituzione di parte civile decisa dalla diocesi. Eccone il contenuto:
“Abbiamo appreso con stupore dalle varie testate della cronaca locale che il Consigliere Gianni Daniele, avrebbe chiesto che il Comune di Narni prenda parte al procedimento penale relativo all’alienazione del Castello di San Girolamo, costituendosi parte civile contro amministratori e dipendenti.
Ci auguriamo, innanzitutto, che questa vicenda possa essere chiarita rapidamente e confidiamo nel lavoro della magistratura. Con estrema trasparenza, attendiamo gli sviluppi del caso, ricordando che in ogni occasione ci siamo tutti messi a disposizioni delle Autorità per ogni tipo di richiesta e di adempimento. E’ immeritato tuttavia l’addebito che viene mosso dal Consigliere Daniele poiché il Comune nel frattempo ha adottato tutte le misure del caso, pur nella consapevolezza e nel rispetto del principio di innocenza di ogni indagato.
Senza voler scendere nei tecnicismi, la costituzione di parte civile è una facoltà concessa alla parte danneggiata dal reato. La Curia, ad esempio, ha stabilito autonomamente di partecipare al processo per ottenere il rimborso delle somme erogate per pagare il Castello visto che, da quanto risulta, la stessa Curia non era riuscita ad ottenere quelle somme in altre sedi. Ma questa è una problematica che riguarda la Curia e non il Comune di Narni, sulla quale non possiamo e non vogliamo entrare.
Noi, invece, dalla vendita abbiamo ottenuto un corrispettivo col quale sono state finanziate opere e servizi alla collettività; ed il provento ricavato di 1.760.000 euro è quello che poi è stato confermato anche in altre sedi. Sulla vendita del Castello ci risulta che è stato anche avviato un procedimento da parte della Corte dei Conti che ad oggi non ha portato ad alcun esito.
Al Comune non compete quindi nessun tipo di iniziativa già dove sta operando la Giustizia per l’accertamento della verità. Il Comune dunque resta in attesa e si adeguerà alle decisioni della magistratura prendendo ogni iniziativa conseguenziale, ferma la garanzia costituzionale di innocenza sino a condanna definitiva e tenuto conto del fatto che dalla vendita del Castello e sino ad oggi l’Ente ha ottenuto solo benefici. Riteniamo pertanto del tutto inconsistenti le affermazioni del Consigliere Gianni Daniele, per l’evidente ragione che in questa fase la posizione del Comune di Narni è del tutto defilata: nel senso che il Comune ha ricevuto un equo corrispettivo per la vendita e nessuno sino ad oggi ha chiesto il rimborso della somma ricevuta”.