Il colombario era un tipo di costruzione funeraria molto diffusa fra i romani come forma di sepoltura collettiva. Si tratta di un tipo di tomba ipogea o semiipogea, caratterizzata da file di piccoli loculi disposti lungo le pareti e destinati a contenere le urne cinerarie. Ebbero la massima diffusione tra la metà del I secolo a.C. e il I secolo d.C., periodo durante il quale era molto diffusa a Roma e in altre città dell’impero la cremazione dei defunti.
Un esempio di questo monumento antico e più precisamente tre Colombari romani, è ubicato sulla S.S. Cassia sud, a pochi metri dal Ponte dell’Elce.
Ma i manufatti che sono resistiti nel tempo, erano immersi nella vegetazione più fitta, e non solo, proprio davanti ad essi è stato apposto un cartello pubblicitario in modo da coprire ogni possibilità di accesso.
PRIMA
Ma come vedremo non è poi così difficile occuparsi delle bellezze della nostra città.
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Infatti un gruppo di volontari che seguono Viterbo Civica alle ore 19:00 di oggi si sono organizzati con forbici, guanti e tanta volontà per portare alla luce questo tesoro nascosto.
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E’ bastata un’ora di lavoro per togliere i tralci d’edera, rovi e tanti rifiuti di vario genere.
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Visto che i volontari hanno pulito il sito, cosa che avrebbe dovuto fare il comune, non sarebbe male se l’amministrazione comunale si interessasse affinché il cartello informativo, attualmente usato per fare pubblicità, venisse utilizzato per spiegare cosa sono quelle nicchie nella roccia in modo da fornire un servizio utile ai viandanti, tra cui diversi pellegrini, in quanto quel tratto di strada fa parte della famosa via Francigena.
DURANTE E DOPO I LAVORI
Purtroppo, come sempre, in italia abbiamo un museo a cielo aperto, che se fosse ben gestito potrebbe dare lavoro a tante persone.