poche le irregolarità amministrative accertate nel perugino, denunce per bracconaggio nel ternano
In occasione della apertura generale della stagione venatoria 2016/2017, fissata per il giorno 18 settembre 2016 a tutte le specie ad esclusione degli ungulati, il Corpo forestale dello Stato ha effettuato una intensa attività di controllo in regione, in provincia di Perugia per la prima giornata di caccia sono state impiegate 14 pattuglie ed effettuati 138 controlli .
Sono state sanzionate 8 persone per violazioni di natura amministrativa per un importo di circa 1.000 euro, relative a caccia a distanza non regolamentare, omessa annotazione della giornata di caccia sul tesserino, mancata esibizione polizza assicurativa e tesserino, caccia a rastrello. Le avverse condizioni meteorologiche hanno reso la giornata difficile e di fatto “scoraggiato” molti cacciatori. Nei giorni scorsi invece, nell’ambito dei più frequenti controlli notturni sul bracconaggio, gli uomini del Comando Provinciale CFS di Terni, appartenenti alle Stazioni di Montecchio e Ferentillo ed al N.O.S. di Terni hanno denunciato a piede libero cacciatori di frodo, dopo averli sorpresi di notte , mentre si aggiravano in cerca di fauna selvatica , principalmente cinghiali . In particolare alcuni di essi sono stati sorpresi all’interno del Parco Fluviale del Nera, nel cuore della notte, a bordo di un autoveicolo, mentre percorrevano la viabilità secondaria utilizzando un grosso faro per illuminare i terreni seminativi limitrofi, al fine di scorgere dei cinghiali al pascolo per abbatterli . Stessa operazione è stata svolta in prossimità del parco fluviale del Tevere dove altri uomini in atteggiamento di caccia , in periodo di silenzio venatorio e comunque in orari notturni quando la caccia non è ammessa , sono stati fermati e denunciati alla’A.G. Fucili da caccia , cartucce e altri strumenti quali un un grosso coltello sono stati sequestrati , i soggetti responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Terni anche per porto abusivo di armi il luogo pubblico; rischiano la pena della reclusione da due a dieci anni e la multa da 4.000 a 40.000 euro, oltre all’arresto da tre a diciotto mesi.