La Spezia – «La riforma dei porti inciderà fortemente sul settore turistico e crocieristico». Lo ha detto l’ex presidente della port authority genovese e consulente del ministro Delrio Luigi Merlo intervenuto stamani all’Italian Cruise Day alla Spezia.
«Spesso si parla di riforma portuale in merito agli scali merci – ha detto Merlo – ma ci si dimentica che avrà una forte incidenza sul settore delle crociere. Ormai dal mercato viene riconosciuto un ruolo centrale del settore crocieristico all’interno della blue economy.
Per questo sul tavolo nazionale ci sono interventi infrastrutturali a favore del settore, waterfront e snellimento delle procedure».
Nel triennio 2014-16 investiti per le crociere 7 miliardi
Nel triennio 2014-2016, secondo il report di Risposte Turismo sul mondo delle crociere presentato a Italian cruise day, i porti crocieristici nazionali hanno investito nelle infrastrutture dedicate al settore oltre 7 miliardi di euro e sono in programma investimenti di pari valore anche per il prossimo triennio.
La compagnia che, nell’anno in corso, ha fatto scalo nel maggior numero di porti (24) è stata Oceania Cruises, seguita da Silversea Cruises (23) e Costa Crociere (21). Per quanto riguarda l’evoluzione della clientela, il report evidenzia un trend di crescita per il triennio 2015-2017 per quanto riguarda la quota sia di clienti under 30 sia di clienti alla prima crociera.
Calo passeggeri del 3,6% nel 2017: 11 milioni
Dopo il biennio 2015-2016 di crescita, le previsioni sui passeggeri in crociera nel 2017 sono in flessione. È stimato che saranno 10,99 milioni i passeggeri movimentati, -3,6% sulle stime 2016 e 4.754 le toccate nave -4,8%).
Emerge dal rapporto Risposte Turismo, presentato a Italian Cruise day. I dati sono il frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di 30 porti crocieristici italiani rappresentativi del 97% del traffico nazionale, scali che salgono a 34 per le toccate nave (88% di rappresentatività sul totale Italia).
Civitavecchia si confermerà al primo posto nel 2017, ancorché in calo rispetto alle stime del 2016 (2.200.000 passeggeri, -4,4%), seguita da Venezia, che dovrebbe registrare il traffico più basso degli ultimi 9 anni (1.400.000, -12%,5%.
Napoli, storicamente terzo porto italiano (un milione, -25,1%), vedrà insediata nel 2017 la sua posizione da Genova (un milione, -4,8%) e Savona (980.000, stabile).Seguono Livorno (700.000, -11,4%), La Spezia (540.000, stabile), Palermo (510.000, stabile).
Con riferimento al 2016, il report evidenzia la presenza di 5 scali nazionali nella classifica previsionale dei passeggeri movimentati nei primi 10 porti del Mediterraneo, a dimostrazione della centralità del nostro Paese nel turismo crocieristico dell’area.
L’intera Italia rappresenta, secondo le elaborazioni di Risposte Turismo, il 37,9% dei passeggeri e 29,5% degli accosti nell’intero Mediterraneo.
Più in particolare, con 2,3 milioni di passeggeri movimentati Civitavecchia si collocherà a fine anno al secondo posto alle spalle di Barcellona (2,6 milioni). Al 4 posto Venezia (1,6 milioni), al 6 Napoli (1,33 milioni), all’8 Genova (poco oltre il milione) e al 9 Savona (980 mila).
«Spezia con Carrara scalo logistico naturale»
«Le crociere alla Spezia in pochi anni hanno portato risultati economici ma soprattutto una crescita in termini culturali.
Siamo diventati una città turistica. Ora dobbiamo puntare sulla qualità dei servizi offerti». Lo ha detto il presidente dell’Autorità Portuale della Spezia Lorenzo Forcieri.
«Con l’accorpamento con il porto di Marina di Carrara diventeremo lo scalo logistico e merci naturale per un’ampia area di interesse rappresentata dal nascente progetto del Distretto Turistico».
Il Distretto unisce con un’unica governance turistica dei territori compresi tra Toscana, Liguria e Emilia Romagna.
«L’avvento dello scalo spezzino ha animato la competitività tra gli scali italiani – ha detto Forcieri -. I successi ottenuti e la visione che abbiamo messo in campo dovranno essere portati avanti da chi subentrerà nella nuova Autorità Portuale di Sistema».