Alcuni degli esclusi già pronti a presentare ricorso verso alcune decisioni “farsa” adottate da Delrio. “Ha distrutto le Province non gli lasceremo distruggere anche i porti italiani”
ROMA – Neanche quando c’è da scegliere i candidati “nominati” dai partiti per le elezioni di Camera e Senato c’è così tanto fermento come per conoscere i “prescelti” dal super assegnatore di poltrone Matteo Renzi (altro che riforma costituzionale). “Chi c’hanno messo lì a fare il presidente e chi hanno accontentato là per fare il segretario generale?” è la frase più pronunciata nelle numerose telefonate di quelli che sono convinti di esserci, di quelli che si lamentano di non esserci e di quelli che ancora sperano di poter diventare presidente di uno dei 12 porti ancora disponibili.
A Civitavecchia la partita è stata chiusa sul nome dell’avvocato Francesco Maria Di Majo, l’uomo giusto al posto giusto. Sul suo nome convergono le intese di tutti gli schieramenti politici. Uomo moderato e, soprattutto, molto umile e professionalmente adatto a sistemare i “guasti” e i tantissimi danni lasciati in eredità dalla sciagurata gestione Pasqualino Monti.
Il Mit avrebbe risolto il caso Napoli dove sembra in pole position Pietro Spirito.
Pasqualino Monti, l’uomo dei colletti bianchi, fidato portatore di buone notizie e soprattutto di avvisi di garanzia, potrebbe essere utilizzato in missione governativa per il rilancio di uno dei porti del Sud: Delrio punta sul meridione con convinzione e avrebbe pensato al numero uno di Assoporti. Ma i giochi sono aperti.
A Bari Mario Mega veleggia verso la presidenza così come Luca Becce a Livorno, figura gradita a Roma.
Dallo scalo toscano, potrebbe arrivare a Genova come segretario Massimo Provinciali. Fortemente voluto dal Pd, il dirigente è però insidiato da Sandro Carena, l’uomo-macchina dell’Authority genovese spinto dai terminalisti che ne chiedono a gran voce la conferma.
Con ragionevole certezza quindi il tandem genovese potrebbe diventare Signorini-Carena. Ma se passa ancora troppo tempo prima delle nomine, l’unica certezza è che molti operatori, potrebbero diventare irragionevoli.
Sul versante adriatico è sempre più insistente la voce che vedrebbe il Direttore Generale Trasporto Marittimo e Vie d’Acqua Interne – Ministero Infrastrutture e Trasporti Enrico Maria Pujia inviato in veste di commissario a Venezia per “sistemare” le cose lasciate in disordine.
Giuliano Gallanti, attuale numero uno del porto di Livorno, sapendo che non farà parte di nessuna delle partite aperte è pronto a dare battaglia al ministro Delrio.