Dal cronista D’Andrea si apprende che la costruzione del Palazzo, di stile romanico, cominciò nel 1255. Nel 1266 il Palazzo, fatto erigere dal capitano del popolo Raniero Gatti, fu ultimato e nell’anno seguente si completò anche la loggia, di stile gotico, opera di Andrea di Beraldo Gatti. La loggia, oggi, è definita, su un solo lato, da sette archi sorretti da esili colonnine binate che si intrecciano al di sotto di una elegante trabeazione.
La loggia poggia su un’ampia volta al cui centro è presente un pilastro di forma ottagonale che racchiude un pozzo che alimenta la fontana sovrastante. Questa risale alla seconda metà del XV sec. ed è stata realizzata con materiale di spoglio di varie epoche. Le specchiature della vasca recano gli stemmi della famiglia Gatti, del cardinale Raffaele Galeotto Riario, di Sisto IV della Rovere e del vescovo Francesco Maria Visconti dei Settala.
Al Palazzo e alla loggia si accede tramite un’ampia scalinata connotata, nel ripiano superiore, dalla presenza di due colonne con capitelli medioevali. La facciata del Palazzo, sormontata da merlature, è scandita da sei bifore unite da una cornice in risalto. All’interno del Palazzo si apre il salone del Conclave e diversi ambienti utilizzati, attualmente, per conferenze e mostre, e visitabile grazie alla visita guidata che parte ogni giorno dal Museo Colle del Duomo (sito nella stessa Piazza San Lorenzo).
La sala è un ambiente molto luminoso grazie alla presenza di dodici bifore a tutto sesto sormontate da piccole monofore rettangolari, che presentano una forte strombatura.
Il Palazzo fu sede di importanti elezioni papali, tra cui quella avvenuta a seguito della morte di Clemente IV, che durò dal dicembre del 1268 al settembre del 1271, la più lunga nella storia della Chiesa. Poiché i cardinali, riuniti da molto tempo, non riuscivano a trovare un accordo, i viterbesi, al fine di accelerare l’elezione del Pontefice, rinchiusero gli alti prelati all’interno del Palazzo diminuendo loro i viveri fino ad arrivare, nel giugno del 1270, a scoperchiare il tetto della grande sala. Qui i cardinali rimasero isolati per mesi, chiusi “cum clave” da cui deriva il termine di Conclave. Il 1 settembre del 1271 venne eletto Papa Tebaldo Visconti che prese il nome di Gregorio X.
Il Salone del Conclave
Dalla piazza attraverso le grandi scale si accede al Salone del Conclave, così chiamato perché in questo immenso salone, nel 1271, furono chiusi i cardinali (da qui cum clave) per eleggere il successore di Clemente IV. Alla morte di quest’ ultimo poiché i Cardinali non riuscirono ad accordarsi sul nome del successore, il Capitano del Popolo dispose la chiusura nel salone e successivamente venne rimosso il tetto al fine di aumentare i disagi per i cardinali elettori e accelerare i tempi.
Per questo motivo si ritiene che alcuni segni ancora visibili sui lastroni del pavimento nel salone siano da identificare con alloggiamenti di pali per sostenere coperture temporanee. Dopo 33 mesi di elezione e 42 mesi di sede vacante, si giunse alla elezione di Papa Gregorio X. Nel salone è conservata una pergamena con i nomi dei Cardinali che parteciparono al Conclave datata 1270 ed emanata “in palatio discoperto”.
Il loggiato adiacente il salone del conclave fu costruito nel 1267 e chiamato per la prima volta loggia nel 1278. Il capitano del popolo Andrea di Beraldo Gatti fece modificare il loggiato, che era coperto, ripetendo il colonnato anche sulla parte che si affaccia sulla Valle di Faul. Nella prima metà del 1300 Papa Giovanni XXII suggerì un restauro poiché le colonnine erano troppo esili per sorreggere il peso della struttura, difatti la parete nord successivamente crollò e le colonne della parete che dava sulla piazza, da cui si affacciava il Pontefice per benedire la folla, furono riempite creando un muro.