Renzi tuttavia in Umbria gode dell’appoggio di Catiuscia Marini che ha annunciato che sosterrà l’ex sindaco di Firenze al congresso per la segreteria PD, come molto probabilmente faranno anche il sottosegretario Gianpiero Bocci e i consiglieri regionali Guasticchi, Leonelli e Brega
Andrea Giuli per “La Notizia Quotidiana”
TERNI – Giorni difficili, momenti delicati nella galassia del Pd umbro e ternano. La macchina congressuale si è messa in moto. E con la macchina, tra prudenze, frenate, incertezze, tatticismi, anche i passeggeri e i guidatori.
Movimenti Non è ancora il momento, almeno per i singoli dirigenti ed eletti del Pd ternano, di fare annunci ufficiali, di scelte definitive e solenni. Eppure i giochi sono ormai in pieno svolgimento, e qualcuno, tra il lusco e il brusco, si sta posizionando. Diciamo, ne parla nei capannelli e negli ‘inner circle’.
Debutto degli orlandiani Ecco allora che – a meno di ripensamenti o rinvii dell’ultim’ora – proprio dalla città dell’acciaio dovrebbe cominciare la lunga marcia degli orlandiani ternani, ovvero dei sostenitori della candidatura dell’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando alla guida del partito, sfidando l’ex premier e segretario uscente Renzi. L’appuntamento – secondo le mail girate tra i militanti e i quadri – è a Terni, giovedì prossimo, 2 marzo, proprio per presentare la campagna congressuale per appoggiare il giovane ministro. Da quanto risulta – e qui siamo già spiritualmente preparati per poche o tante smentite di rito – a guidare il possibile e nutrito drappello degli orlandiani sarà il senatore ternano, Gianluca Rossi. Quantomeno, uno degli animatori principali. Con lui, tra i consiglieri comunali di palazzo Spada, ciò che resta del cosiddetto ex ‘correntone’ o, comunque, gli esponenti più legati ad una sensibilità o storia più spiccatamente di sinistra: Andrea Zingarelli, Valeria Masiello, Saverio Lamanna, il segretario comunale ternano Jonathan Monti, Sandro Piccinini. Con Orlando anche il segretario provinciale ed ex parlamentare, Carlo Emanuele Trappolino. E, probabilmente, la schiera non si fermerà qui.
Di Girolamo E il sindaco Di Girolamo? Lunedì pomeriggio si è tenuta una riunione di maggioranza, su vari temi. Tra i partecipanti c’è chi giura di aver sentito il primo cittadino sbilanciarsi decisamente per Orlando. Tra il serio e il faceto, dicono. Tutto sta a vedere, quanto serio e quanto faceto. Che Di Girolamo sia sempre stato un non-renziano, per quanto non ostile al giovanotto di Rignano, non è un mistero. La storia e la formazione politico-culturale del sindaco sono scolpite. Vedremo se sarà presente al battesimo orlandiano di giovedì.
Renziani Tutto il resto del Pd locale che, più o meno conta, secondo gli addetti ai lavori, resta o si sposta su Renzi: la gran parte del gruppo consiliare, per esempio. L’intera giunta-mignon di palazzo Spada. Così pare.
Vuoto su Emiliano Resterebbe, infine, senza truppe o senza truppe significative, e senza rappresentanti di ‘rango’, l’altro sfidante di Renzi per la segreteria: il mercuriale e corpulento governatore delle Puglie, Michele Emiliano. Per il momento, almeno. Ma non è detto. Sempre secondo i mormorii di corridoio, qualche ‘big’ starebbe facendo le proprie valutazioni in tal senso.
Ineffabili scissionisti Lupus in fabula, gli eventuali addii. A Terni, come nel capoluogo di regione del resto, la scissione operata dai vari Speranza, Rossi, D’Alema e Bersani non sembra trovare seguaci. O, meglio. Qualche tentazione ci sarebbe, specie tra chi proviene dall’esperienza del Pci-Pds. In questo senso, un autentico travaglio starebbe attraversando Sandro Piermatti, consigliere, comunale, ex segretario regionale della Cgil e già assessore nella prima giunta Di Girolamo. In queste ore, Piermatti è in meditativo silenzio. E si lascia andare solo ad un laconico “sto riflettendo”. Ma il valzer non ha ancora smesso di girare.