In giunta non contavamo niente. Decideva tutto lui e gli assessori del PD. Nei primi cinque anni hanno fatto sparire i soldi dell’Enel per garantirsi la rielezione. Io non potevo gestire nulla
TARQUINIA – Il primo incontro pubblico organizzato dal candidato sindaco Renato Bacciardi ci ha lasciati spiazzati. Al di là dei contenuti sul turismo di cui poi parleremo, quello che è emerso è stato davvero inquietante.
Chi poneva domande imbarazzava; lui, nel bene o nel male, ha fatto parte della giunta Mazzola per 5 anni. Cinque lunghissimi anni, a detta sua, di deserto di idee, azioni e libertà d’iniziativa.
“Che devo dire, non ho fatto parte della giunta Mazzola dieci anni come dice il giornalista ma solamente cinque. Cinque anni dove, praticamente, non ho potuto fare nulla e decidere nulla. Due fazioni. Da una parte gli assessori del PD e di Mazzola e dall’altra io che ero di centro.
Per fare le cose servono i soldi – continua Bacciardi – e io non li avevo. Noi non li avevamo e sapete perché?
Perché ad esempio i tanti soldi elargiti dall’Enel, circa 15 milioni di euro, invece di essere spalmati sull’arco di dieci anni, sono stati spesi subito, nei primi cinque anni della gestione Mazzola. Gli sono serviti per farsi rieleggere. Ha fatto bene, perché così si fa politica. però per noi non c’era più nulla. Casse vuote.
Quando ho provato ad alzare la testa – conclude Bacciardi – ho ricevuto due schiaffoni e sono stato cacciato. Cara gli è costata però. Infatti gli ho fatto perdere l’Università Agraria“.
Volevamo aggiungere domande ma lo sgomento è stato tanto. Come ha fatto per quasi cinque anni a sopportare tutti questi soprusi. Come ha fatto a fare lo “yes man” per così tanto tempo senza reagire mai.
E’ stato zitto forse troppo tempo e permesso di fare tutti quegli sfaceli che durante il convegno sono emersi.
Già perché sul PAI (piano assetto idrogeologico) l’intenzione di Bacciardi è quello di scatenare una guerra giudiziaria senza precedenti. E’ stato zitto durante il periodo in cui era in giunta perché non poteva e non doveva parlare ma, adesso, è pronto ad azioni legali con i migliori giuristi di fama mondiale. La Regione Lazio l’ha imposto. Loro nulla hanno potuto. Se diventerà sindaco potrà vendicarsi di tutti quei lunghi anni in cui ha alzato la mano in giunta per approvare tutto turandosi il naso.
Piacevole la presenza di un invecchiato Vincenzo Peparello che comunque ha dato il suo modesto contributo alla platea che, stranamente, non lo conosceva (eppure è uno che sta in giro da quarant’anni).
Poi c’era anche Giancarlo Mulas, un arzillo vecchietto che da quasi tre lustri si trova alla guida del Comitato Esecutivo dell’Ente Bilaterale Turismo Lazio.
L’EBTL, conta 3.500 aziende turistico ricettive iscritte con i loro 30.000 dipendenti include, infatti, oltre alle rappresentanze di Confcommercio, Confindustria e Confesercenti, quelle sindacali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL.
In poche parole dovrebbe essere di impulso alle categorie che si occupano di promozione turistica. Peccato però che da quando sta all’EBTL possiamo parlare solo che di disastri numerici tant’è che sul sito, gli ultimi dati sono aggiornati al 2015.
Progetti sul turismo, tanti e molto confusi. Soprattutto non tangibili, fatti, realizzati, nero su bianco. Scritti in modo permanente come impegno politico verso la città.
La campagna elettorale è ancora molto lunga ma l’aver maltrattato il suo ex sindaco e amico Mauro Mazzola così duramente non sappiamo che reazioni provocherà nei prossimi giorni.