Viterbo città tranquilla? Oppure, indifferenza e paura di denunciare per l’impunità che regna sovrana?

Anche la nostra “PAPEROPOLI” non è esente dall’apatia e dall’indifferenza, quotidianamente si può leggere o ascoltare di vari tipi di reati commessi su persone indifese e deboli, oltremodo si sta ampliando questo modo operandi tra i più giovani fino a comportamenti di branco tra i quindicenni dove uno filma, il branco guarda e il bullo mena.

La cosa più sconcertante è che molti a Viterbo pensano che tutte queste cose accadono nelle grandi città, ma non ci si rende conto che a commettere un omicidio o una violenza potrebbe essere il nostro vicino di casa oppure il figlio del nostro più caro amico.

Queste considerazioni nascono da due casi che abbiamo esaminato come redazione grazie a segnalazioni, effettuate tramite il gruppo facebook “VITERBO CIVICA”, di liberi cittadini danneggiati dalla prepotenza e certezza di impunità di alcuni soggetti locali, ribadiamo locali, perché facilmente, detti comportamenti, si associano ad extracomunitari.

Due storie differenti e forse diametralmente opposte, ma che hanno un solo comune denominatore “CONSAPEVOLEZZA DI RIMANERE IMPUNITI”.

Il primo evento è arrivato all’attenzione di Viterbo Civica, per puro caso, tramite un’adolescente che ha mostrato un video ormai virale da giorni tra i telefonini dei quindicenni viterbesi.

Cose che succedono nella nostra città.Genitori state vicini ai vostri figli e proteggeteli… Insegnategli che esiste anche la parola NO..La cosa grave è che non vogliono fare la denuncia con pericolo di ritorsioni nuovi e scontri tra ragazzi.Il caso ha voluto che in una circostanza un’adolescente ha portato all’attenzione di Viterbo Civica, un video sconcertante, che da giorni gira tra i quindicenni viterbesi, dove un coetaneo usa violenza verso una ragazza della sua stessa età. Le lunghe lotte che Viterbo Civica ha sempre fatto contro la violenza in genere, ma soprattutto verso le donne, ha fatto sì che la cosa fosse portata subito all’attenzione delle forze dell’ordine che attualmente stanno indagando sulla vicenda.In uno stile ormai comune tra i più giovani dove uno filma, il branco guarda e il bullo mena, questo video mostra una "prodezza", se così la vogliamo chiamare, di violenza verso una coetanea, video, come già detto, diventato ormai virale, ma di denunce non se ne parla.Non è stata effettuata dai diretti interessati per timore di ritorsioni, oppure per vergogna, ma non ci si rivolge alla Polizia anche per indifferenza, perché è probabile che qualche genitore avrà visto questo video sul cellulare del proprio figlio, ma pare strano che a nessuno è venuto in mente di denunciare il fatto alle competenti autorità come ha immediatamente provveduto Viterbo Civica quando ne ha preso visione.Indifferenza che è ben evidente visionando il breve video, dove alcuni passanti adulti, molto più vicini dell’operatore che ha effettuato le riprese, non si sono neanche degnati di voltare lo sguardo per capire cosa stesse accadendo nelle loro vicinanze.Tanto queste cose a Viterbo non succedono………Violenza, bullismo, truffe e reati al patrimonio sono cose che riguardano anche il nostro orticello è ora che si reagisca e che le persone abbiano un pizzico di senso civico senza restare indifferenti difronte a situazioni di violenza come quello citato.Purtroppo oggi la criminalità imperversa ad ogni ora del giorno e della notte, e le bravate dei giovani di oggi, si potrebbero trasformare, domani, in violentatori ed assassini senza scrupoli perché sono consapevoli dell’impunità che regna sovrana nel nostro paese.Per ovvi motivi il video è stato modificato per non far riconoscere gli attori della triste vicenda.Ma voi che siete genitori cercate di capire e notare qualsiasi cosa anomala, se volete garantire a chi amate, un futuro sereno e no già segnato come purtroppo è destinato l'autore di questa bravata di soli 15 anni. http://www.etrurianews.it/2017/04/03/viterbo-citta-tranquilla-oppure-indifferenza-paura-denunciare-limpunita-regna-sovrana/

Gepostet von Lucio Matteucci am Montag, 3. April 2017

Nello stile già menzionato questo video mostra una prodezza, se così la vogliamo chiamare, di violenza verso una coetanea, e anche se sono trascorsi diversi giorni nessuno si è rivolto alle forze dell’ordine compresa la ragazza che ha subito la violenza.

Denuncia non effettuata dai diretti interessati per timore di ritorsioni, oppure per vergogna, ma non ci si rivolge alla Polizia anche per indifferenza, perché è probabile che qualche genitore avrà visto questo video sul cellulare del proprio figlio, ma pare strano che a nessuno è venuto in mente di denunciare il fatto alle competenti autorità come ha immediatamente provveduto Viterbo Civica quando ne ha preso visione.

Indifferenza che è ben evidente visionando il breve video, dove alcuni passanti adulti, molto più vicini dell’operatore che ha effettuato le riprese, non si sono neanche degnati di voltare lo sguardo per capire cosa stesse accadendo nelle loro vicinanze.

Tanto queste cose a Viterbo non succedono………

Violenza, bullismo, truffe e reati al patrimonio sono cose che riguardano anche il nostro orticello è ora che si reagisca e che le persone abbiano un pizzico di senso civico senza restare indifferenti difronte a situazioni di violenza come quello citato.

Purtroppo oggi la criminalità imperversa ad ogni ora del giorno e della notte, e le bravate dei giovani di oggi, si potrebbero trasformare, domani, in violentatori ed assassini senza scrupoli perché sono consapevoli dell’impunità che regna sovrana nel nostro paese.

Il caso che segue riguarda una concessionaria di auto usate, il cui titolare è ben noto nel viterbese, dove, purtroppo è incappata un’ignara famiglia da poco insediatasi nella nostra tranquilla cittadina.

Questa concessionaria in località Poggino non è nuova a questo tipo di truffe, e tra le altre cose i titolari sono ben conosciuti tra le forze dell’ordine, che sono recidivi a operazioni illecite nel campo delle vetture, sia aprendo e chiudendo diversi autosaloni in varie zone della città, sia con piattaforme su internet di vendita auto usate.

I soggetti incappati in questa situazione acquistarono alla fine dell’anno passato una vettura, saldando il corrispettivo con regolari bonifici bancari, al momento del ritiro della vettura gli viene consegnata una cartellina con all’interno tutta la relativa documentazione, al che i nuovi proprietari provvedono subito a trasferire la propria assicurazione sul nuovo mezzo acquistato.

Si conclude il vecchio anno e ne inizia uno nuovo, quindi si necessità rinnovare l’assicurazione scaduta, ecco che per gli ignari acquirenti si apre tutto un mondo a loro fino ad oggi sconosciuto.

Infatti l’assicuratore comunica loro che al PRA non sono i proprietari del mezzo, ma bensì tutt’altra persona sconosciuta, e per di più a tale persona, avendo un debito con Equitalia, gli è stato pignorato il mezzo.

Venuti a conoscenza di tale situazione, appena provveduto a riporre il mezzo in garage in quanto non poteva circolare, gli ignari acquirenti si sono subito rivolti ai Carabinieri i quali, non sorpresi affatto della storia, hanno cercato di far capire loro a cosa andavano incontro laddove decidessero di fare formale denuncia.

Consapevoli delle lungaggini burocratiche e di un lungo processo che li avrebbe costretti a tenere fermo il mezzo per molti anni, i nostri malcapitati hanno deciso di non effettuare la denuncia e quindi di risolvere il problema contattando il proprietario ancora intestatario del mezzo e con ulteriore esborso di denaro poter usufruire del bene acquistato.

Ma non soddisfatti della soluzione del caso e venuti a conoscenza che questi soggetti non sono nuovi a questo tipo di truffe hanno pensato di far conoscere la loro storia, tramite un gruppo pubblico su Facebook, per cercare di tutelare altri soggetti che potrebbero venire danneggiati da tali comportamenti fraudolenti.

 

Le forze dell’ordine sono inermi difronte a leggi colabrodo dal punto di vista della certezza della pena, ed è ora che si metta a nudo l’impotenza del sistema rispetto ad azioni criminali, messe in atto da persone prive di scrupoli e che fanno leva sulle lacune legislative che caratterizzano il sistema giudiziario nazionale, anche i sindacati della categoria sono anni che denunciano inascoltati le difficoltà a garantire la sicurezza in mancanza della certezza della pena.

Gli operatori della Polizia di Stato si trovano spesso in rotta di collisione fra le vittime, che reclamano una giustizia “esemplare”, e le maglie larghe della giustizia stessa, è un problema politico che riverbera nell’ambito giurisprudenziale.

Le aggressioni, le rapine e le truffe ormai avvengono “in stile paramilitare” e, la quasi totalità delle volte, le vittime sono fragili e con incapacità (impossibilita!!!) difensiva.

Ogni volta che si attenua la pena per un crimine efferato ha ricadute pesanti sulla percezione di sicurezza, ma soprattutto sulla motivazione professionale degli “uomini in divisa”, vedi caso concessionaria auto usate, dove vedono vanificare la valenza del loro lavoro, portato avanti con rischio, impegno e sacrificio, quando i delinquenti assicurati alla giustizia vengono subito liberati.

Ecco allora che alcuni cittadini stanchi di tale situazione e con ancora un pizzico di senso civico verso il prossimo cercano rifugio in queste forme di divulgazione pubblica con la speranza che dove lo Stato non ha più il controllo almeno la pubblica gogna abbia effetto e soprattutto sia di monito per altre vittime.

Necessità di giustizia e di legittima difesa laddove non interviene lo stato; il giudice Angelo Mascolo, su questo scottante tema ha espresso queste parole su una sua lettera inerente la legittima difesa:

“Penso di aver espresso il mio stato d’animo su questa questione e che sia lo stesso del 90% dei cittadini in buona fede, perché solo chi è in malafede può dire che l’Italia è sicura, che siamo tutti buoni, che siamo tutti fratelli. Del resto quando perdi il controllo dal punto di vista politico lo perdi anche dal punto di vista dell’ordine pubblico.”

Effettivamente si sta perdendo il controllo dei diritti sanciti dalla Costituzione e di anni di lotte dei nostri avi, siamo in uno stato anarchico dove vince il più forte e di questo Viterbo non ne è esentata.

I cittadini sono stanchi dell’indifferenza del prossimo e di avere paura di denunciare per l’impunità dei colpevoli a causa di uno stato assente.