Pesanti conflitti di interesse. Migliaia di bomboloni tra il Lido e Marina Velka ma dovrà dimettersi anche dalla presidenza dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero
TARQUINIA – La notizia della candidatura dell’imprenditore tarquiniese Pietro Mencarini è stata comunicata mentre la gran parte della gente era in Chiesa per festeggiare la Domenica delle Palme. Già, da un uomo di Chiesa come Mencarini ci si aspettava una conferenza stampa o una comunicazione meno tardiva e che non gli impedisse di trascurare un evento religioso così importante.
Questo è solo un dettaglio ovviamente. I corteggiamenti di alcuni personaggi che ben poco hanno a che vedere con la Città di Tarquinia lo hanno definitivamente convinto, e con colpevole ritardo, a scendere in campo e competere con gli altri candidati che già da settimane si sfidano a suon di incontri e conferenze.
La candidatura di Pietro Mencarini è sicuramente quella più ingarbugliata dal punto di vista tecnico. Anche se nel suo comunicato si tenta una debole difesa d’ufficio:
Tenterò di conciliare le due cose e di evitare qualsiasi conflitto di interessi, comunque oggettivamente insussistente al di là di possibili polemiche strumentali.
Beh non la pensano così la quasi totalità degli imprenditori e dei cittadini del Lido e di Marina Velka. Infatti, Mencarini, è titolare dell’azienda Giove Gas che, oltre al gas, si occupa della vendita di caldaie a pellet e pellet stessi. Da oltre venti anni i residenti di questi due centri urbani, diventati oggi veri e propri paesi, lottano per avere nelle loro case un bene di utilità pubblica e cioè il metano.
Basta fare delle banali e semplici ricerche su internet per vedere come, nel corso di questi ultimi dieci anni, i politici e i programmi da loro presentati, avevano tra gli argomenti principali la metanizzazione di queste aree.
Sempre in questi ultimi dieci anni, invece, la Giove Gas, ha imbottito i giardini delle ville, con bomboloni di ogni dimensione. Un vero e proprio monopolio. Chi vive o chi ha un’attività in questi due luoghi non ha l’opportunità di avere un servizio pubblico e cioè il metano fornito dalla rete Italgas, ma deve rivolgersi agli uffici del candidato sindaco.
Sul perché quindi non si sia mai portato il metano al Lido e a Marina Velka è una cosa sulla quale bisognerà approfondire gli studi nei prossimi giorni.
Il conflitto di interessi non è insussistente è fortissimo, tanto che dovrà ricorrere ad un trust gestito da un controllore pubblico, sì perché il regime di monopolio del gas su questi due agglomerati urbani di grandi dimensioni è direttamente concorrente allo Stato.
Perché fino ad oggi né la Regione, né la Provincia di Viterbo né tantomeno il Comune hanno preventivato gare d’appalto per la metanizzazione del Lido e di Marina Velka?
Intanto Forza Italia, per l’ennesima volta si divide. Dalla parte di Mencarini c’è Giulio Marini, dalla parte di Bacciardi, Bakokko e Battistoni.