L’associazione “Enrico Berlinguer” interviene sulla crisi politica che sta attraversando l’Umbria e Terni in particolare
La situazione politica generale e, in particolare, quella che riguarda Terni e l’Umbria è critica e registra persino un preoccupante e ulteriore deterioramento.
Gli aspetti essenziali di tale stato di cose sono così riassumibili:
Le varie forze politiche, nessuna esclusa, rimangono ancorate alle beghe interne, ai giochi di potere strumentali, alle questioni personali e di gruppo e non agli interessi della popolazione che si pretende di rappresentare.
Tale comportamento rappresenta un ostacolo, talvolta addirittura insormontabile, alla elaborazione ed alla attuazione di una politica in grado di affrontare e risolvere i problemi più urgenti del nostro Paese e della nostra Regione.
Una carenza politica che evidenzia tutta la sua gravità di fronte ai problemi che travagliano la realtà sotto gli aspetti del lavoro, della povertà e della crisi dello stato sociale. A ciò si aggiungono i gravi problemi dell’immigrazione e della difficoltà della politica europea a districarsi su due elementi di negatività: il fallimento del disegno” Europa unità e popolare” e il pericolo di un’affermazione dell’estremismo di destra.
La situazione dell’Umbria non diverge da quella nazionale chiamata a fare i conti con tutti i problemi della crisi politica testé enunciata.
Pur non sottovalutando le potenzialità offerte dall’Europa e dal riconoscimento dell’area di crisi complessa, senza indulgere alla politica della protesta e dello sfascio, bisogna prendere atto che molti e gravi problemi dell’Umbria sono irrisolti.
I problemi più rilevanti si riferiscono in particolare all’andamento economico e sociale, alla mancanza di lavoro con la conseguente fuga dei giovani e ad una sempre più accentuata meridionalizzazione dell’Umbria. A questo riguardo sono interessanti i recenti saggi del Prof. Claudio Carnieri.
Di fronte a questi limiti si collocano le insufficienze del Centro Sinistra e della Sinistra.
Il Partito Democratico, paralizzato dalle sue contraddizioni interne ed impegnato nella corsa a posti di potere nel Partito e nelle Istituzioni e in altri comparti della società, trascura l’impegno proprio di una politica seria e attenta al rapporto con i cittadini.
Il Partito democratico in qualità di Partito di maggioranza del Centro Sinistra sia a livello di governo nazionale, sia a livello regionale si assume una pesante responsabilità.
Se pesanti sono le responsabilità del Partito Democratico anche quelle delle altre forze e movimenti della Sinistra non sono da sottovalutare. Queste ultime, spesso assenti rispetto a molti problemi di Terni e dell’Umbria, non riescono a compattarsi e ad esprimere concretamente la volontà di progettare il futuro.
C’è una percezione negativa nei confronti del Comune e sul funzionamento della macchina amministrativa, imputabile ad una maggioranza che non trasmette sicurezza ed unità, ad uno scollamento fra Giunta e maggioranza e tra amministratori e dirigenti comunali.
In tale contesto il ruolo dei partiti tradizionali appare superato dai fatti, sono ben altri i soggetti che fanno opinione e orientano oggi le scelte.
Nonostante tutto, nella scena politica delle primarie, tutto ruota intorno al Pd, sia a livello locale, sia regionale e sia nazionale.
L’Associazione Politico Culturale “Enrico Berlinguer” senza volere apparire ingerente nella vita interna del Partito Democratico, ma interessata al suo sviluppo per il ruolo che esercita, non può che esprimere al riguardo preoccupazioni.
Le primarie in corso non appaiono un esercizio di vera democrazia perché ancora una volta alle beghe personali e agli episodi di trasformismo politico (dettati solo da personalismi e carrierismo) si accompagna un’assenza irresponsabile e totale sui problemi reali che interessano la popolazione.
Alcune prese di posizione ci dicono persino che qualcuno dei “renziani”, visti i risultati della “conta”, ora potrebbe condizionare la durata della legislatura del Consiglio comunale. E’ bene sapere che se ciò accadesse la responsabilità di fine legislatura è tutta del Pd che sarebbe l’attore principale della probabile consegna del Comune e successivamente della Regione agli avversari e cioè alle formazioni di Centro Destra e del Movimento 5 stelle.
Occorre agire adesso e prima che sia troppo tardi.
Le Forze di Sinistra non possono, rimanere sostanzialmente silenziose di fronte a questa complessa vicenda politica nella quale occorrerebbe, invece, assumere posizioni chiare e promuovere idonee iniziative politiche per coinvolgere l’opinione pubblica.
L’Associazione “E. Berlinguer” ritiene indispensabile, in tal senso, coinvolgere e sostenere tutti coloro che, ovunque collocati, a partire da quelli impegnati nel PD, si battono per rilanciare il Centro Sinistra.
Nello specifico per Terni, la solidarietà delle forze di Sinistra deve collocarsi nella visione di difendere il Centro Sinistra ed evitare crisi anticipate che potrebbero, alle prossime elezioni amministrative, consegnare il Comune di Terni al centro destra e al M5S.
L’Associazione Politico Culturale “E. Berlinguer” coerente con quanto sostenuto con altri documenti ritiene necessario coalizzare le forze di Sinistra, pur restando nell’ambito del Centro Sinistra, nella consapevolezza che solo così può rendersi protagonista all’interno delle Istituzioni.
Per far questo occorre:
1) Una sostanziale presa d’atto del pericolo che il Centro Sinistra perda ulteriori posizioni di Governo in Umbria a favore del Centro Destra e del M5S.
2) Promuovere iniziative di scelta su punti di riferimento condivisi per costruire una nuova identità ed un nuovo sviluppo dell’Umbria che porti all’unità ed al rilancio del Centro Sinistra.
3) Porre in essere confronti tra tutte le forze del Centro Sinistra per una verifica sull’azione di Governo in corso e per costruire programmi e alleanze per le prossime competizioni elettorali.
4) Predisposizione di un programma di iniziative volte alla ricostruzione di un rapporto di credibilità tra i cittadini e la politica.
5) Abbandonare ogni personalismo e distinguo e guardare esclusivamente al bene comune. Tante sigle, tanti movimenti se uniti possono arrivare al 10%.
6) Formare una nuova classe dirigente che affronti i problemi reali in tempi ragionevolmente brevi anche su temi sensibili come: la fontana di Piazza Tacito, il teatro Verdi, il degrado urbano, i cantieri avviati e per anni aperti etc.
7) Le alleanze devono consentire il ritorno della Sinistra nelle istituzioni locali, regionali e nazionali per poter incidere sulle scelte in tema di ambiente, sanità, scuola, università e occupazione, onde diminuire la distanza delle istituzioni dal mondo reale e dei cittadini.
8) Riappropriarsi del ruolo della politica del suo valore e non lasciare che altri organismi delle istituzioni ne invadono il campo.
9) Avviare una politica comprendente la semplificazione burocratica, l’alleggerimento fiscale, il rilancio occupazionale, la sicurezza nel 100% del territorio.
10) Coinvolgere il mondo della cultura per creare una consapevolezza e un linguaggio comune e planetario che risponda alle sfide globali come la lotta ai cambiamenti climatici, l’equità sociale, la pace.
Ing. Giocondo Talamonti, Segretario
On. Mario Andrea Bartolini, Presidente