Trino (Vercelli) / Impianti sperimentali nucleari, Busto (M5S): “Popolazioni informate solo dopo, quando era tutto concluso e approvato”

“Nessuno può sapere con certezza le conseguenze che avranno le radiazioni emesse dalla lavorazione delle resine nucleari. E il sindaco che fa? Difende l’interesse dei cittadini o dell’azienda che rappresenta con la poltrona del Cda di Sogin?”

TRINO (VERCELLI) – “Impianti sperimentali nucleari nell’ex centrale nucleare Fermi, quale è il reale rischio per i cittadini di Trino? A quanto pare non è dato saperlo. Dopo anni di peripezie, domande inascoltate e silenzi preoccupanti da parte dell’amministrazione e di chi sta portando avanti il progetto, oggi la situazione è davvero preoccupante. I cittadini hanno diritto di sapere cosa succederà nel loro territorio e quali conseguenze ci possono essere. Stiamo parlando di nucleare, non di bazzecole”.

Così il deputato Mirko Busto, assieme al collega deputato Davide Crippa, ai consiglieri regionali M5S Gianpaolo Andrissi, Giorgio Bertola, Mauro Campo e agli attivisti del 5 Stelle trinese.

 

“E’ da dicembre 2015 che va avanti questa storia, da quando al Ministero dell’Ambiente è stato presentato un progetto sperimentale per lavorare, presso l’ex centrale, rifiuti nucleari già trattati al fine di compattarli ulteriormente. A giugno 2016, senza che Comune di Trino e Provincia di Vercelli ne dessero chiara notizia ai cittadini, il Ministero ha approvato la sperimentazione, ordinando solo alcune prescrizioni per la realizzazione della stessa ed escludendo una più approfondita valutazione. A luglio sempre del 2016, tra numerose proteste, non solo del M5S, il sindaco di Trino Alessandro Portinaro ha accettato l’incarico di consigliere di amministrazione della società che gestisce il nucleare in Italia e che costruirà i due impianti. Solo dopo questi due fatti, quando ormai tutto era concluso e approvato, sono stati organizzati incontri per informare la popolazione della sperimentazione. A novembre 2016 è stata approvata in consiglio comunale una convenzione a carico del Comune, (cioè dei cittadini contribuenti) per un ulteriore sistema di monitoraggio capillare del territorio in merito a possibili agenti inquinanti di natura radioattiva. Insomma – continua Busto – l’unica cosa chiara in tutto questo processo è la fretta del Governo di approvare un progetto che, per quanto nei limiti di legge (definiti ovviamente ad hoc), aggiungerà comunque emissioni radioattive rendendo i cittadini e il territorio quasi come cavie e laboratorio di sperimentazione di tecnologie di decommissioning nucleare. Cittadini a cui gli enti locali, Comune di Trino in primis, si son guardati bene dal richiedere un parere. Neanche Sogin, la società di stato che ha progettato i due impianti, sa dare con certezza spiegazioni in merito ai rischi a cui andranno incontro. E di rischi ce ne saranno visto che nessuno può sapere con certezza le conseguenze che avranno le radiazioni emesse dalla lavorazione delle resine nucleari. E il sindaco che fa? Difende l’interesse dei cittadini o dell’azienda che rappresenta con la poltrona del Cda di Sogin?”.

 

Busto, gli eletti e attivisti locali aggiungono: “D’accordo anche con diversi cittadini preoccupati di questa incredibile vicenda, abbiamo deciso di agire chiedendo al governo chiarimenti in merito al motivo che ha portato a escludere la consueta procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e di vigilare sulla convenzione stipulata tra Comune e Arpa Piemonte. Visto che i trinesi si troveranno i due impianti sperimentali a 20 minuti a piedi dal centro storico riteniamo urgente e necessario che si proceda almeno con una Valutazione di Impatto Sanitario”.