Il direttore sanitario in piena campagna elettorale riceve i medici di base e quando scopre l’ispezione del consigliere regionale Fabrizio Santori perde le staffe e si lascia andare ad una crisi isterica. Stessa reazione del medico di guardia al Pronto Soccorso
TARQUINIA – Il direttore sanitario dell’ospedale di Tarquinia, Fabiola Cenci, ha dimostrato di non essere all’altezza del ruolo che ricopre e forse ha fatto bene a buttarsi in politica. Mentre imperversa la campagna elettorale, la Cenci, ha pensato bene di sfruttare il proprio ruolo autorevole, convocando una riunione dei medici di base.
Essere direttori sanitari in un piccolo centro pesa (e paga in termini di consensi elettorali). Mentre era in corso questa riunione tra sorrisi, abbracci (e scambio di biglietti elettorali sotto banco) è arrivata improvvisa la visita del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori accompagnato dal responsabile cittadino del partito di Giorgia Meloni, Massimo Mottola.
Il consigliere ha voluto sincerarsi dello stato delle corsie di medicina dove si stanno svolgendo lavori di tinteggiatura delle stanze dove sono ricoverati i pazienti. Dopo il nostro articolo molto è stato ripulito ma la puzza delle vernici e le proteste dei ricoverati non si sono placate.
Dopo aver parlato anche con il primario del reparto di Medicina, il consigliere Santori, accompagnato dall’avvocato, si è recato negli ambienti della direzione sanitaria dove, a caratteri cubitali e in ogni dove, campeggia la scritta: DIRETTORE SANITARIO: Dott.ssa FABIOLA CENCI (vedi foto).
Il direttore sanitario, la Cenci per intenderci, finita la riunione con i medici di base (quindi in spregio alla Severino) usciva dalla stanza ed incontrava il consigliere che era lì ad attenderla. Dopo poche battute e i soliti convenevoli, la direttrice sanitaria ha perso le staffe e, in modo poco elegante e decisamente fuori luogo, cacciava il consigliere regionale, che ha poteri ispettivi e di controllo, dal suo ufficio.
Il consigliere Santori voleva sapere che fine aveva fatto la vasca per i parti in acqua donata dal Comune di Tarquinia e pagata svariati migliaia di euro. Inoltre voleva essere accompagnato a vedere se, all’interno del Pronto Soccorso, era vero che ci fossero dei lavori in corso.
Niente, la Cenci, presi in mano gli stracci, dopo aver inveito contro tutti anche frasi poco consone ad una gentil signora, lasciava senza guida il consigliere regionale che non si perdeva d’animo e continuava, solo soletto, il giro di perlustrazione.
Uscito dalla palazzina principale, Santori si è introdotto all’interno del Pronto Soccorso, utilizzando una porta esterna lasciata aperta da alcuni operai.
Tra una sala e l’altra piena di pazienti, tra una barella e l’altra con sopra persone in attesa di cure, gli operai stavano passando dei fili elettrici nei controsoffitti pieni di polvere e sporcizia.
Quando il medico di guardia, veniva avvertito dell’intrusione, ha tolto il camice verde (metaforicamente parlando) per indossare la tuta attillata di super the best the doctor ed ha cominciato ad urlare come un forsennato. Blaterava di privacy violata quando dentro quei corridoi c’era di tutto. Insomma, per riportare la calma il consigliere regionale ha chiesto l’intervento dei carabinieri, ha chiesto che il maresciallo capo pattuglia si sincerasse degli ambienti in questione e che riconoscesse il medico “focoso”.
Al momento la storia finisce qui, almeno per quanto ci riguarda. E’ ovvio che sia la Cenci che il dottore nervosetto del Pronto Soccorso diretto da un bravo, autorevole e non certo rozzo come quello incontrato da Santori, cioè il dottor Paolo Brama che dovrà rivedere bene il ruolo dei suoi collaboratori che saranno di certo denunciati all’autorità giudiziaria per quello che hanno fatto e, soprattutto detto.
Per la Cenci il capitolo incandidabilità è ancora aperto. La Prefettura ha aperto un fascicolo per valutare l’istanza presentata dal candidato sindaco Gianni Moscherini. Certo è che farebbe bene ad andare in ferie e cercare voti insieme ai suoi compagni comunisti invece che sfruttare il suo ruolo funzionale di direttore sanitario ospedaliero. Ha dimostrato di essere arrogante e repress, una situazione per una manager mai vista. Un mix tra la Boldrini e la Rosi (Bindi ovviamente).