Emergenza rifiuti anche a Civitavecchia e Rieti. Il sindaco Antonio Cozzolino “approfitta” della situazione e dichiara lo “stato di emergenza”. Forse è l’occasione per Civitavecchia e Rieti di smaltirsi sul loro territorio i rifiuti prodotti
VITERBO – Emergenza rifiuti a Viterbo, Civitavecchia e Rieti. Da questa notte è stata infatti chiusa la discarica di Casale Bussi, alle porte di Viterbo, per un violento incendio divampato dopo la mezzanotte. Le fiamme hanno invaso la struttura adibita al tmb – trattamento meccanico biologico – dei rifiuti indifferenziati che arrivano, oltre che dal capoluogo e da molti paesi del Viterbese, anche da Rieti e da Civitavecchia.
L’incendio è spento, ma per i continui focolai che restano sotto la masa dei rifiuti in deposito i vigili del fuoco tengono sotto controllo la situazione. Sul posto questa mattina si sono recati, oltre che i mezzi di emergenza, anche il sindaco Leonardo Michelini e il consigliere comunale Gianluca De Dominicis, del Moviemento 5 Stelle. «Domani ci sarà un incontro in prefettura per definire come procedere per lo smistamento dei rifiuti dei Comuni che conferivano proprio a Casale Bussi», ha spiegato quest’ultimo.
Al momento non ci sono timori per possibili allarmi ambientali nella zona, che si trova a nord di Viterbo a circa sette chilometri dalla periferia del capoluogo. «Non ci sono informazioni sulle cause dell’incendio – ha aggiunto De Dominicis -. ma vedremo se l’Arpa deciderà di intervenire per un monitoraggio». Ie cause delle fiamme nell’impianto, che hanno alimentato un denso fumo visibile a distanza, sono ancora da accertare.
A Civitavecchia a rischio la raccolta rifiuti nelle prossime ore.
La causa è un incendio all’impianto di trattamento di Casale Bussi a Viterbo, presso il quale il comune di Civitavecchia conferisce.
Le fiamme hanno distrutto nella notte i macchinari e parte dell’impianto. Intorno all’una di Vigili del Fuoco hanno iniziato le operazioni di spegnimento che stanno terminando in queste ore. L’incendio ha generato una fitta nuvola nera, probabilmente tossica, generata dai rifiuti stoccati in fiamme.
A mobilitarsi per capire le contromisure da prendere il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, che con una nota ha ripercorso la catena di comunicazioni intercorse prima con i responsabili HCS e poi con l’assessore regionale Bruschini. L’obiettivo sarebbe trovare temporaneamente un nuovo impianto su cui conferire, operazione che dovrebbe essere attivata insieme alla Regione Lazio.
Di seguito la nota del sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino:
Nelle prime ore del mattino siamo stati informati dai responsabili di HCS che questa notte un vasto incendio ha interessato l’impianto di trattamento dei rifiuti utilizzato tra gli altri dal nostro Comune per il trattamento meccanico e biologico dell’indifferenziato e il conseguente smaltimento in discarica. Mi sono subito messo in contatto con l’assessore regionale Mauro Buschini che si è recato in regione per capire come affrontare il problema e quale soluzione porre ai comuni che, come il nostro, conferivano presso l’impianto di Casale Bussi di Viterbo.
L’incidente potrà comportare dei ritardi nella raccolta stradale dell’immondizia.
Faccio appello al senso di responsabilità dei miei concittadini a cui chiedo di conferire con oculatezza e differenziando il più possibile mentre aspettiamo che la regione ci indichi un nuovo sito dove poter trattare e poi smaltire i rifiuti.Antonio Cozzolino
Sindaco di Civitavecchia“Divieto di consumare frutta e verdura nel raggio di un km”. Il sindaco Leonardo Michelini dispone l’ordinanza in via precauzionale dopo l’incendio sviluppatosi la scorsa notte nell’impianto di smaltimento rifiuti di Casale Bussi e che ha danneggiato la struttura.
Un provvedimento che arriva dopo il sopralluogo all’impianto che il primo cittadino ha fatto questa mattina. Con lui erano presenti anche il presidente della Provincia Mazzola e il consigliere M5s De Dominicis.,
“L’ordinanza – spiega Michelini – vieta per i residenti e le attività lavorative nel raggio di un km, di consumare frutta e verdura fresca. Divieto anche per il pascolo degli animali perché i fumi potrebbero aver fatto cadere sostanze nocive a terra. Porte e finestre devono restare chiuse.
Nei prossimi giorni Asl e Arpa, che erano presenti stamattina, faranno degli accertamenti più approfonditi. In attesa, e in via precauzionale, ho quindi deciso di emanare l’ordinanza”.
A Casale Bussi, conferiscono i rifiuti di Viterbo, parte della provincia di Roma e Rieti. “La Regione si sta muovendo per trovare una soluzione che, mi auguro, arrivi presto. Per adesso – conclude Michelini -, naturalmente, l’impianto resta chiuso”.
La nota ufficiale del Comune:
A seguito dell’incendio sviluppatosi nella notte presso lo stabilimento “Ecologia Viterbo S.rl.” di Casale Bussi, in zona Teverina a Viterbo, in conseguenza del quale si è sprigionata una consistente colonna di fumo, il sindaco Leonardo Michelini – di concerto con gli organi della Asl preposti – ha emesso l’ordinanza sindacale n°44 del 04/06/2017.
L’ordinanza, predisposta in situazione di emergenza e in via precauzionale, è finalizzata alla tutela della salute pubblica e, in particolare, dei cittadini residenti nelle zone circostanti l’origine dell’incendio.
Le varie disposizioni contenute nell’ordinanza citata tengono conto della forza e della velocità dei venti, come comunicati dall’Aeronautica militare.
L’ordinanza 44 dispone, nello specifico, che la popolazione residente e coloro che hanno attività lavorative nell’area che ricade nel raggio di 1 km dall’impianto di Casale Bussi debbano mantenere chiuse le finestre e le porte, che evitino di utilizzare gli impianti di areazione forzata e che limitino i propri spostamenti e quelli degli animali d’affezione nella zona.
L’ordinanza vieta, altresì, di cogliere, vendere, consumare e lasciare i prodotti ortofrutticoli in luogo aperto.
Per quanto riguarda gli animali l’ordinanza impone di non farli razzolare, pascolare o nutrirli con foraggio proveniente dall’area interessata o lasciato esposto ai prodotti della combustione.Per le zone circostanti, ma fuori dal km per il quale sussistono i predetti divieti, l’ordinanza dispone che i prodotti ortofrutticoli debbano essere sottoposti a lavaggio accurato con acqua corrente potabile.
Tali limitazioni saranno valide fintanto che gli organi competenti non avranno effettuato e concluso le analisi necessarie.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda all’ordinanza regolarmente pubblicata sul sito istituzionale del comune di Viterbo.