Civitavecchia – Il Padellone chiude bottega, D’Antò: “Colpa di ignoti. Lo sversamento di olio? Illazioni”

CIVITAVECCHIA – La notizia del sequestro dell’area che ospita il Padellone ha determinato la riposta dell’assessore al commercio, cultura e turismo Enzo D’Antò che nega responsabilità da parte dell’amministrazione comunale.

La replica dell’assessore. “Oggi sono state sequestrate le strutture del Padellone perché la conduttura che portava le acque reflue alle fogne era stata interrotta per cause ancora da accertare. Tante menzogne sono state divulgate, come lo sversamento d’olio, un probabile disastro ambientale, mancanza di licenze per la somministrazione.

Tutte queste illazioni messe in giro, anche con un certo grado di soddisfazione, danno il senso della ferocia che anima la vita politica di questa città.

Nessuno ha perso l’occasione per attaccare l’amministrazione, senza pensare al momento di difficoltà che un gruppo di commercianti civitavecchiesi sta affrontando in questo momento.

Le installazioni erano state autorizzate perché conformi alla norma.

Oggi questi ragazzi si trovano a lottare contro i problemi causati da motivazioni che sono in corso d’accertamento, con i problemi economici che ne deriveranno, ma soprattutto contro un accanimento mediatico che ha l’unico obiettivo di screditare l’Amministrazione passando sulla pelle di chi si è messo in gioco, senza alcuna pietà. La corsa al governo non ha prezzo.

Si sta tentando anche di coinvolgere i ristoratori in questa aggressione violenta perché allo stand del Padellone, come successo negli ultimi anni (almeno dal 2012) si vendevano anche altre pietanze. Io vorrei che i ristoratori che condividono questo pensiero e che si sentono danneggiati dai colleghi del Padellone si palesassero.

Ovviamente alla questione del Padellone è stato associato anche lo street food. E’ certo… senza Padellone come si fa lo street food?

In realtà il primo street food organizzato dai commercianti a corso Centocelle è stato annullato dagli stessi organizzatori che i commercianti avevano contattato.

Quello che si sarebbe dovuto svolgere al Viale Garibaldi (e non a Piazza della Vita) è stato annullato perché gli organizzatori non potevano soddisfare i requisiti minimi di sicurezza richiesti dalla Prefettura.

Ovviamente visti i recenti avvenimenti non si è potuto soprassedere su quelli che sono considerati requisiti minimi. Mi spiace che delle brave persone siano finite insieme a noi nel tritacarne per mera speculazione politica (io ormai ci sono abituato). Ricordate che prima di quest’incidente di percorso, tutti hanno apprezzato il vostro lavoro che è stato riconosciuto anche a mezzo stampa un po’ da tutti, anche da chi ha dovuto farlo dandosi un pizzico sulla pancia. Chiudo esprimendo la mia solidarietà agli organizzatori e con l’augurio che si riesca a riaprire il prima possibile”.