Il disastro dei 5 stelle certificato ieri sera al concertone quando una salva di fischi e urla hanno impedito al sindaco di parlare. La revisione della riforma sui porti risolverà il problema dell’elettricista a Molo Vespucci. Via i politici e dentro solo veri esperti
ROMA – Non ne va proprio dritta una alla “banda” dei napoletani del sindaco Cozzolino. Estate senza acqua nei quartieri. Padellone inquinato. Cessioni del ramo d’azienda di HCS a CSP condito con denunce di estorsione e pressioni inaudite sui dipendenti. Ieri sera, al concerto di beneficenza, migliaia di persone hanno applaudito i volontari del soccorso, fischiato e subissato dai “buuuu” il sindaco Cozzolino che non ha avuto l’opportunità di esprimere in modo compiuto un solo concetto.
I cittadini, ieri sera, hanno decretato la morte politica del Movimento 5 Stelle di Civitavecchia. Non ne hanno azzeccata una e tutto quello che hanno fatto fin qui è risultato un vero e proprio disastro.
Il settembre nero per gli arroganti dei Cozzolino Boys non è che all’inizio a quanto pare. Già, perché presto arriverà un correttivo alla riforma portuale che metterà fuori dai giochi la politica dai comitati di gestione.
Grazie al braccio di ferro del sindaco Antonio Cozzolino che voleva farne parte il Governo porterà nel prossimo consiglio dei ministri un correttivo fondamentale per i comitati di gestione, fuori tutti i politici di ogni ordine e grado dal cda.
L’appuntamento in consiglio dei ministri è per venerdì 15 settembre, praticamente lo stesso giorno di riapertura delle Camere. E non sarà un appuntamento da poco perché i ministri saranno chiamati ad esprimersi sul testo del “Correttivo Porti”, finalmente sbloccato dall’ufficio legislativo del Governo.
L’OK dell’ufficio legislativo ha comportato alcune marginali modifiche, ma andrà a definire meglio il “niet” a chi ha incarichi politici (sindaci, presidenti di Regione, assessori, consiglieri comunali ecc. ecc.) nei comitati di gestione delle Autorità di sistema.
Dunque niente politici né tanto meno elettricisti (con tutto il rispetto per la categoria) all’interno dei comitati di gestione dove si devono stabilire strategie per la vita dei porti e l’attuale consigliere comunale delegato, Francesco Fortunato, sembra essere esperto in tutto ciò che riguarda i fusibili e la lotta greco romana ma di portualità “NIET”.
Del resto, il Governo, di errori ne ha compiuti tanti e uno dei più clamorosi lo ha commesso proprio a Civitavecchia nominando l’avvocato Francesco Maria Di Majo che sembra essere più adeguato per fare l’usciere al Museo delle Cere che presiedere Molo Vespucci.
Inoltre, martedì cinque settembre prossimo, si riunirà il cd “parlamentino” dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale. La strategia sarà quella voluta dal Ministro Delrio e cioè confrontare e trasformare i vari piani triennali locali in un “sistema portuale” nazionale. Stabilire a livello ministeriale le varie funzioni portuali degli scali nazionali: passeggeri, industriali, energetici e mercantili, oltre a quelli ro-ro e container (chissà se Fortunato sa’ di cosa stiamo parlando).
Questo ha sempre declinato a livello ministeriale: “tutti i porti non possono operare in tutte le valenze con tutte le funzioni”; si dovrà dimenticare la geografico – economica “polifunzionalità” di tanti porti italiani, perché si passerà alla “funzionalità” ministeriale. Il parlamentino dei presidenti discuterà della specializzazione di alcuni porti rispetto ad altri, la rete dei collegamenti ferroviari e stradali per la intermodalità al fine di ottimizzare la logistica, oltre alle priorità degli investimenti pubblici.
Sono crollati i traffici tradizionali del porto di Civitavecchia. I dati del primo semestre dell’anno in corso, pubblicati nei giorni scorsi nell’apposita sezione del sito istituzionale dell’Autorità Portuale sono terribili.
I traffici complessivi sono diminuiti di circa 300mila tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2016, passando dagli 8 milioni e 200mila a 7 milioni e 955mila. In calo, in particolare, le rinfuse liquide, diminuite del 6,2% e quelle solide, per le quali la diminuzione è stata addirittura dell’8%.
A livello di singole tipologie merceologiche, si registra un consistente calo del tonnellaggio nelle movimentazioni del carbone, dei minerali grezzi, dei fertilizzanti e dei prodotti chimici, solo in minima parte compensato da una timida ripresa dei materiali ferrosi, che restano comunque lontanissime dai livelli del decennio scorso e di quelli precedenti. Aumemtano i contenitori, passati dai 35.889 teu del 2016 ai 49.621 dell’anno in corso, ma l’incremento non è dato dai container veri e propri ma da quelli che contengono la frutta diretta nel terminal gestito dalla CFFT. In leggero aumento, rispettivamente nell’ordine di 24.700 e 17.350 i passeggeri e i crocieristi, così come gli automezzi, passati dai 379.909 del 2016 ai 405.787 dell’anno in corso, ma che diminuiranno nei prossimi mesi in conseguenza della decisione della Grimaldi di spostare parte del traffico a Gioia Tauro.