CIVITAVECCHIA – E’ stato un pomeriggio difficile e particolarmente agitato, quello di ieri, all’interno del carcere di Borgata Aurelia. A rendere noto quanto avvenuto è il Segretario Responsabile Fns Cisl della struttura penitenziaria, Francesco Ciocci, il quale racconta che attorno alle 15,30 un detenuto italiano, affetto da patologie psichiatriche, accertate da tempo e già sottoposto ad osservazione psichiatrica in base a quanto prevede la normativa, ha incendiato per la seconda volta la sua cella che si trova all’interno dell’infermeria.
La coltre di fumo ha interessato tutta la sezione detentiva e il personale di polizia penitenziaria è dovuto intervenire con bombole di ossigeno e maschere antigas per sgombrare tutta l’area e per mettere in salvo gli altri detenuti, compreso il piromane, che al momento dell’incendio erano chiusi nelle loro celle e lamentavano difficoltà respiratorie.
Domato l’incendio e ripristinata la sicurezza, il piromane è stato condotto in una cella di sicurezza dove però ha iniziato a dare in escandescenza o per poi aggredire con calci e pugni gli agenti che lo stavano soccorrendo.
Due agenti di polizia penitenziaria sono stati trasportati presso l’ospedale San Paolo per un prinicipio di intossicazione e per le ferite cagionate dal piromane a seguito dell’aggressione. Anche il detenuto piromane è stato trasportato in ospedale per le ustioni riportate a seguito del suo incendio.
Alla luce di quanto avvenuto, la Fns Cisl sottolinea ancora una volta l’inefficienza dell’amministrazione penitenziaria, nonchè dello Stato.
‘organizzazione sindacale denuncia infatti che, a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, si sta consentendo le carceri ordinarie diventino giorno dopo giorno dei veri e propri manicomi, con gli agenti di polizia penitenziaria che rischiano la vita per contrastare situazioni per le quali non ha una specifica preparazione, né mezzi idonei.