Sulla vicenda si è espresso anche il Comandante Generale delle Fiamme Gialle, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi. In manette Antonio ed Emanuele Pietro Costa, Paola Piselli e Talita Volpini (candidata alle ultime elezioni con Mencarini) oltre all’interdizione con l’obbligo di firma per il ragioniere Adriano Massella (video)
TARQUINIA – Più passano le ore e più aumenta lo sgomento nella piccola città tirrenica per gli arresti effettuati questa mattina dalla Guardia di Finanza.
In carcere sono finiti Antonio Costa e Emanuele Pietro Costa, Paola Piselli, e Talita Volpini.
Quest’ultima si era candidata nelle ultime elezioni amministrative nella Lista Mencarini Sindaco e aveva ottenuto 55 preferenze (vedi foto del santino).
Nella corposa ordinanza di custodia è finito anche il consulente del lavoro suggeritore delle manovre fraudolente, il ragioniere Adriano Massella di 39 anni che, dopo essere stato interdetto all’esercizio dell’attività professionale, ha ricevuto la notifica del provvedimento cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Pesantissime le accuse dei proprietari e dei rappresentanti legali della Costa Metal tra i quali estorsione e sequestro di persona.
Una delle dipendenti, secondo indiscrezioni, sarebbe stata segregata dentro una struttura fino a quando non ha finito il lavoro iniziato.
Beffarda la foto visibile sul profilo facebook di Antonio Costa dove i dipendenti lo omaggiano con una torta per il suo 62° compleanno.
Una bruttissima vicenda di caporalato senza precedenti nella nostra provincia. Talmente grave che sugli arresti successivi al blitz della Guardia di Finanza a Tarquinia si è espresso anche il Comandante Generale delle Fiamme Gialle, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi.
“Esprimo il mio vivissimo compiacimento ai militari della Compagnia di Tarquinia – spiega Toschi – che, sotto il coordinamento della Procura di Civitavecchia, oggi hanno arrestato quattro persone per reati gravissimi a danno dei lavoratori.
Un’attività di servizio che rappresenta un’ulteriore attestazione di come le Fiamme Gialle siano fortemente impegnate nella lotta alle diverse forme di lavoro “in nero” o irregolare, puntando non solo al recupero delle imposte e dei contributi evasi, ma anche all’individuazione di eventuali casi di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, di caporalato o produzione e commercio di articoli con marchi contraffatti o insicuri, senza tralasciare il correlato profilo dell’aggressione ai patrimoni e alle ricchezze illecitamente accumulate dalle organizzazioni criminali.
Un imprenditore che impiega manodopera in dispregio delle norme fiscali e previdenziali deve essere perseguito perché, abbattendo in modo illegale i costi tributari e del lavoro, distorce la libera concorrenza, avvantaggiandosi rispetto agli operatori economici onesti.
Inoltre, utilizzando le prestazioni dei propri dipendenti al di fuori degli schemi, preclude loro l’accesso alle garanzie economiche, giuridiche e previdenziali previste dalle disposizioni nazionali in materia di lavoro. Una tutela ad ampio raggio che – come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – rappresenta la partecipazione dell’individuo alla crescita della comunità ed è, quindi, la premessa di una libertà personale e collettiva.
Combattere lo sfruttamento del lavoro significa, dunque, difendere la dignità dello stesso lavoratore e, in questo senso, una polizia economico – finanziaria non può che essere anche una polizia a forte vocazione sociale, come è la Guardia di Finanza.
Il nostro impegno a tutela del lavoro regolare per lo sviluppo economico e sociale del Paese è massimo”.
A distanza di due tre mesi dalle elezioni amministrative fa veramente caso leggere il nome di Adriano Massella che, sulle pagine di Facebook, quando sosteneva il candidato Mencarini si sbilanciava al tal punto da pubblicare post di questo genere.
Estorsione, sequestro di persona, sfruttamento di lavoratori e caporalato, 4 arresti