Casapound Italia Viterbo scende di nuovo in campo per combattere il degrado a Pratogiardino, anche Ruspantino ha fatto la sua parte.
“Siamo qui per ribadire che a casa nostra chi comanda siamo noi e non possiamo più tollerare tutta questa situazione di degrado. Non possiamo più vedere intere piazze in mano a queste mandrie di persone ubriache, drogate, che spacciano e molestano le nostre figlie”.
Il problema dello spaccio sta diventando sempre più preoccupante all’interno di Pratogiardino, ma anche in tanti spazi verdi della città, mal tenuti, con siepi abbandonate che diventano ottimi nascondigli per traffici illeciti, perpetrati sia da extracomunitari che da delinquenza locale.
Nella manifestazione di ieri, organizzata da Casapound Italia Viterbo con l’obiettivo di “Garantire la Sicurezza”, giustamente si è dichiarato che a casa nostra chi comanda siamo noi.
Proprio con questo principio si sollecitano tutti i cittadini organizzati con associazioni che amano la città come Caspound, Unione della Tuscia, Viterbo Civica e il nostro amico Ruspantino a frequentare questo meraviglioso parco, tornando a viverlo come nei vecchi tempi, perché la presenza di tanti occhi, e soprattutto la manutenzione e la pulizia (compito del comune), farebbe desistere ogni forma di degrado e azione illegale.
Umberto Ciucciarelli (presidente di Unione della Tuscia), presente alla manifestazione, ha evidenziato con piacere la gioia di vedere che finalmente il parco sia tornato proprietà dei cittadini, ma dice anche che è importante chiedersi perché si è permesso che questo parco abbia fatto questa fine ma soprattutto a chi potrebbe tornare utile questa situazione.
Giustamente tutti siamo per la difesa ad oltranza di tutto ciò che è pubblico, e non vogliamo assolutamente che qualche furbetto possa sfruttare questo degrado per dare in gestione, ai soliti lupi privati, la cura del parco chiedendo magari anche il pagamento di un biglietto di ingresso.
Sicuramente, come ha aggiunto Alessia de Rubeis la soluzione sarebbe anche a portata di mano ripristinando la figura del custode, tanto amata dai giovani della vecchia generazione, con un onere non gravoso, considerato anche il fatto che attualmente il comune paga una società di vigilanza, 600 euro al mese, per aprire e chiudere i cancelli.
Se i cittadini si interessano della propria città potremo gridare tutti insieme come il militante del Blocco studentesco:
“FINALMENTE ABBIAMO VINTO”
Intanto vediamoci il nostro RUSPANTINO che vende l’erba dei conigli ai poveri malcapitati….