Si parlerà (forse) dell’ennesima truffa subita dalla cessione del ramo d’azienda Mecenate Tv ma intanto il presidente Cacciaglia, abituato agli annunci roboanti per farsi alzare la mano dai soci annuncia: “Forse, forse, recupereremo dei soldi da Danilo Larini. Forse 4, o 5, o 6 o addirittura 8 milioni. Forse”
CIVITAVECCHIA – Questa mattina il consiglio d’amministrazione e i soci “pensanti” della Fondazione Cariciv, capitanati dall’avvocato Vincenzo Cacciaglia (un vero e proprio terminator delle casse sociali ormai quasi del tutto prosciugate) hanno fatto sapere, attraverso un quotidiano locale che, questa mattina, saranno tutti insieme riuniti per approvare il bilancio di previsione 2018.
Un bilancio tutto da ridere e da leggere nei prossimi giorni ovviamente. Ma, ovviamente, non si poteva arrivare a questo appuntamento con un altro fallimento alle spalle e una presa in giro grave, questa sì, ai lavoratori di Mecenate Tv con l’operazione Aracne.
Ormai è diventato un classico, alla vigilia dello svolgimento dell’Assemblea viene data, anzi annunciata, una notizia tanto clamorosa quanto rassicurante.
Era accaduto lo scorso mese di aprile, in occasione dell’Assemblea per il parere sul bilancio consuntivo 2016 e della indecente rielezione del presidente (la minuscola è d’obbligo), quando venne annunciata trionfalisticamente la soluzione del problema televisione (un’emorragia devastante per le casse della Fondazione): un cospicuo canone mensile per l’affitto del ramo d’azienda, salvi tutti i posti di giornalisti e tecnici.
Abbiamo visto com’è andata a finire: licenziato tutto il personale, neppure una lira pagata dall’eroico imprenditore, dipinto come il salvatore della Patria, che, oltre il danno la beffa, ha fatto sparire tutta l’attrezzatura, degna degli studi della “Fox” (ah, il delirio di onnipotenza, specie se i soldi sono degli altri!).
Accade ora alla vigilia del parere dell’Assemblea sul bilancio preventivo 2018, non lo conosciamo, ma, siamo disposti a scommettere, che sarà deprimente.
Bene, che fa allora Don Ciccio?
Fa filtrare l’ennesimo annuncio: la Fondazione sta per recuperare, forse, tra 5 e 8 milioni di euro.
Bene, bravo, bis, è stato capace di recuperare il maltolto (fa credere). In realtà l’Assemblea dovrebbe chiedergli conto del mal dato, ma tant’è!
Cosa ne pensiamo noi? Quel che ne penserebbe il grande Gigi Proietti: Son contento, ma mi dispiace, mi dispiace, ma son contento.
Cosa significa forse che ancora riecheggia in quell’articolo di qualche giorno fa?
La Fondazione è assistita da valenti avvocati elvetici e non crediamo che direbbero: i soldi ce li abbiamo in tasca. O ci sono o non ci sono. Dunque di certo ad oggi non ci sono e da quanto ci risulta non ci saranno mai. Loro oggi, Cacciaglia e soci ci saranno eccome. A fare gli onori di casa ci sarà il giovane e brillante autista di Cacciaglia, nonché avvocato Pasquale Giampaglia, divenuto ormai una vera e propria star televisiva a Palazzo di Giustizia di Civitavecchia.
Infatti, da quando ha cominciato a frequentare il giettesette (come Don Ciccio pronuncia il jet set) ha anche cambiato look. Stravaganti vestiti a quadri e quadretti da far impallidire le gare internazionali di scacchi. Caschi da moto degni della più esilarante pubblicità del panettone Alemagna con sorrisi effetto paresi facciale come quello che sfoggiano le atlete del nuoto sincronizzato durante le gare.
Ecco, questi sono i personaggi che ancora siedono, non vergognandosi minimamente di quanto fatto e di quanto continueranno a fare. Che volete che vi si dica ancora? Non conoscono la vergogna.
Questi sono i signori che oggi, a detta del sito dell’ente, oggi si ritroveranno a fare il solito teatrino: