#AmiatAutunno: la castagna protagonista con la “Sagra del Marrone Santafiorese”

MONTE AMIATA – Riceviamo e pubblichiamo: Prosegue #AmiatAutunno, la rassegna di appuntamenti dedicata ai prodotti tipici del Monte Amiata, che porta alla scoperta di paesi ancora a misura d’uomo e delle tradizioni enogastronomiche che li rendono unici. Un itinerario che riunisce ben sette comuni: per un’intera stagione Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castiglion d’Orcia, Piancastagnaio, Santa Fiora e Seggiano offrono al visitatore, eventi dedicati al Monte Amiata e ai suoi straordinari prodotti.

Il 4 e il 5 novembre, #AmiatAutunno si sposta a Santa Fiora (GR) con la “Sagra del Marrone Santafiorese” la grande festa promossa dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune e dedicata a questa particolare castagna amiatina.

Il pregiato frutto Monte Amiata sarà protagonista di due giorni all’insegna del gusto e della natura, durante i quali sarà possibile degustare prodotti tipici a base di marroni e castagne. L’appuntamento sarà caratterizzato da un programma ricco di appuntamenti tra contemporaneità e tradizione: i visitatori potranno apprezzare la musica live, il mercato ricco di specialità locali e scoprire il centro storico di Santa Fiora uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Non mancheranno visite guidate nei boschi e nei seccatoi, i luoghi tradizionali della lavorazione dei marroni, fino ad arrivare alle sorgenti del fiume Fiora.

Facebook: Pro Loco – Comune di Santa Fiora.

E dopo il weekend di Santa Fiora  #AmiatAutunno tornerà i prossimi 2 e 3 dicembre a Seggiano con la “Festa Olearie”, la manifestazione dedicata agli oli di Olivastra Seggianese, che offrirà appuntamenti culturali a tema, la migliore tradizione dell’artigianato locale, gastronomia di eccellenza, visite guidate al Museo dell’Olio diffuso e degustazioni con il metodo panel test di olio nuovo ottenuto dalla spremitura della cultivar autoctona. Fiore all’occhiello del percorso museale l’Olivo nel Cisternone, primo progetto scientifico-sperimentale a livello mondiale di una pianta di specie autoctona Olivastra Seggianese alimentata aeroponicamente (radici sospese in vapori acquei e sostanze fitonutritive) collocata all’interno di un’antica cisterna dal novembre 2014.