Come farà, ad esempio Andrea “Cazabbubelo” Palmieri, dopo gli investimenti della pizzeria e la “crisi” della società “Il Village” che gli sono costati uno sfratto. Ora tenta la scalata in politica per risolvere anche i suoi problemi economici?
CIVITAVECCHIA – Alle Parlamentarie del M5S hanno partecipato in 15 mila. Una cifra spaventosa che dimostra come la fame di poltrone messe in palio dalla casta facciano gola anche alla pletora di disperati sociali che militano o vorrebbero militare nella grande famiglia allargata di Beppe il genovese.
Il movimento di Beppe Grillo, però, non è uguale agli altri. Già, perché mentre Forza Italia chiede 30 mila euro a fondo perduto ai candidati che parteciperanno a questa tornata elettorale (e non sono pochi), chi ambisce a sostenere Di Majo deve fare parecchio di più.
Il codice etico non lascia campo ad equivoci.
Multa da 100mila euro per chi abbandona i gruppi
Il codice etico per gli eletti del M5S introduce la regola che impone una multa di 100mila euro a chi, dopo esser stato eletto in Parlamento, lascia il gruppo per «dissenso politico». «Ciascun parlamentare – si legge -, in caso di: espulsione dal Gruppo Parlamentare del M5S e/o dal M5S; abbandono del Gruppo Parlamentare del MoVimento 5 Stelle e/o iscrizione ad altro Gruppo Parlamentare; dimissioni anticipate dalla carica non determinate da gravi ragioni personali e/o di salute ma da motivi di dissenso politico; sarà obbligato a pagare al MoVimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data in cui si è verificato uno degli eventi sopra indicati, a titolo di penale, la somma di € 100.000,00 quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l’elezione del parlamentare stesso».
Ovvio che se questi 100 mila fossero un impegno su carta tale rimarrebbero. Invece, da quanto trapela, bisognerà consegnare una fidejessone bancaria ad escussione immediata di 100 mila euro al tesoriere del partito che, preso atto del “tradimento” zac… incassa la multa.
Un bel macigno per chi ambisce a diventare deputato o senatore e non c’ha una lira “manco a ciecallo”.
Su Civitavecchia si potrebbe guardare a chi ha anticipato la propria ambizione attraverso i social network. Parliamo, ad esempio, dell’aspirante senatore Andrea Cazabbubelo Palmieri. che ci ha rimproverato di averlo scritto in modo non corretto in un precedente articolo (LEGGI QUI COME SI SCRIVE). Ha da poco aperto una pizzeria al Ghetto e di certo qualcosa avrà pure investito (nonostante per le pulizie e la manodopera abbia notevolmente risparmiato grazie ai volontari Pantanelli e il dottore delegato Fulvio Floccari).
Poi c’è la storia del Blockbuster che ha da poco chiuso e che gestiva da qualche anno. Una storia anche di affitti non pagati e sfratti divenuti esecutivi per la sua società “Il Village“. Una brutta storia di debiti, o meglio di un’attività sbagliata. Ecco quindi l’iniziativa di uno stipendio sicuro in Senato e la possibilità di utilizzare un “mattarello” per difendere gli amici degli amici. Un suo post su Facebook di questa estate fu davvero eloquente se non esilarante.
Molti si domandano come potrebbe ottenere una fidejussione bancaria dopo aver “bruciato” un’ingente cifra in affitti non pagati?
Non sarebbe meglio che prima onorasse i debiti della sua società “Il Village” e poi magari, pulito da debiti e chiacchiere, dedicarsi a tempo pieno della politica?
Fatti suoi, certo, ma non dimentichiamoci come Cazabbubelo ha sempre fatto la morale a tutti. Da destra a sinistra passando per il centro.
Sarebbe politicamente ed eticamente scorretto per uno che si professa del Movimento 5 Stelle “duro at puro” (anche se il movimento civitavecchiese non è nuovo per trasparenza tant’è che è stato condannato anche per questo LEGGI QUI) passare per un “brucia affitti”.
Il sindaco Antonio Cozzolino in queste ultime settimane si sta coprendo di ridicolo non pubblicando, come da lui stesso promesso, il famoso certificato del tribunale di Civitavecchia ex 335.
Dunque il futuro senatore Cazabbubelo, che nel tempo si è sempre contraddistinto per le battaglie a difesa dei suoi amici, prima con Moscherini, poi con Tidei, oggi con Cozzolino, è tutto da verificare dagli addetti alle selezioni delle Parlamentarie ma non ci stupiremmo più di nulla se lo candidassero o peggio venisse eletto.
Non dimentichiamoci poi il suo curriculum didattico. Su quello parleremo più avanti semmai ce ne fosse bisogno e di come si trasferì a Santa Marinella per ottenere un diploma. Sulla sua pagina da politico non c’è traccia dei suoi titoli di studio e delle scuole frequentate. Gli rinfrescheremo la memoria noi.