Il personale della Guardia costiera ha spiegato la motivazione: occupazione di suolo demaniale. Operazioni bloccate nello scalo e si rischia anche per le navi previste per domani
CIVITAVECCHIA – Sequestrate le quattro gru mobili della Gtc dal personale della Guardia costiera. Un allarme lanciato dagli stessi lavoratori che poco dopo le 6 di questa mattina “mentre stavamo posizionando una delle nostre gru mobili per cominciare il turno” sono stati bloccati dai militari. Un fermo che, come spiegato dagli stessi uomini della Guardia Costiera, era dovuto ad un sequestro giudiziario pare per “occupazione di suolo demaniale”. Pare che tutto sia partito a causa del contenzioso partito dalla Rtc, società che gestisce il termina container la cui concessione è, tra l’altro, scaduta nel dicembre scorso.
“Oggi svariate aziende rimangono ferme al palo per un motivo, a nostro parere, assurdo. Non ci rimane – scrivono dalla Gtc – che lanciare l’ennesimo grido di allarme in un porto sempre più allo sbando, con un’amministrazione portuale che sembra sempre più distante dalle problematiche portuali e occupazionali”.
Un problema che coinvolge anche altre ditte, perché per oggi le operazioni di discarica del caolino sono state interrotte e si preannunciano problemi anche per le navi attese per domani: bananiera e ferro cromo. La Gtc ha fatto immediata richiesta di dissequestro alla Magistratura.
Lunga mattinata all’Authority, al lavoro per risolvere questa criticità. Una matassa che, come comunicato dai vertici di Molo Vespucci, si spera di poter sbrogliare in giornata.
Un danno di immagine molto grave per il porto di Civitavecchia anche perché le navi previste per domani, in caso non si sblocchi la situazione, probabilmente non faranno scalo in città.