La sicurezza è l’assenza di pericoli, di fatto l’applicazione delle norme di sicurezza, rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi e di incidenti e si traduce sempre in una migliore qualità della vita.
Di solito il termine SICUREZZA non viene molto differenziato da quello di PREVENZIONE.
Lo stato caritatevole tende a biforcarsi in uno stato sociale che assicura garanzie di sicurezza minime per le classi medie, e in uno stato sempre più repressivo che cerca di contrastare la violenza generata dalle condizioni sempre più precarie di larga parte della popolazione.
Proprio per questo alcuni cittadini hanno deciso, sabato scorso, di farsi una pacifica passeggiata a Pratogiardino, parco che una volta era l’occhiello della città, ma oggi divenuto sede di spaccio, come abbiamo visto dai diversi interventi della questura avvenuti in questi ultimi giorni e purtroppo anche un parco abbandonato a se stesso per l’alto stato di incuria.
Quindi il tutto si riassume in due parole, INCERTEZZA e INSICUREZZA che porta ad ANSIA di ottenere GARANZIE di ORDINE.
Con l’istituzione della Polizia di prossimità si è voluto dare una risposta concreta ai temi posti dalla percezione di sicurezza dei cittadini, riaffermando la superiorità del pattugliamento preventivo e dunque del presidio visibile del territorio, piuttosto che la sola logica di interventi forti e utili, ma inevitabilmente sporadici.
Abbiamo saputo oggi, con molto piacere, che è stato ripristinato il servizio del Poliziotto di Quartiere nel nostro meraviglioso parco, la loro presenza sarà alternata tra mattino e pomeriggio.
Il vigile di quartiere svolge anche l’importante mansione di raccogliere e filtrare le richieste dei cittadini residenti.
Ma è anche importante capire che la sicurezza non può essere totalmente delegata allo stato, che purtroppo, a volte, non ha le forze necessarie per essere sempre presente, quindi è anche una responsabilità collettiva.
Come possono fare i cittadini ad essere di sostegno alle forze dell’ordine?
Elaborando progetti di aggregazione, gestione e controllo della vita pubblica, perché abbandonare un luogo significa ghettizzarlo e lasciarlo in mano alla criminalità organizzata, quindi è necessario che la società globalizzata e modernizzata si riprenda la “pace” presente nelle campagne.
A Viterbo abbiamo un parco che ci permette di fare questo, perché non farlo anche insieme agli extracomunitari che non fuggono alla nostra presenza, portando con se la panchina?
Ovviamente la partecipazione dei cittadini deve essere fatta in sinergia con la Polizia che si impegna ogni giorno a proteggere la libertà e l’individualità di ognuno di noi.
Sabato 24 febbraio iniziano una serie di incontri spontanei non profit per portare i cittadini al parco, e nella circostanza, per chi vorrà partecipare, si organizzerà un gruppo di persone che provvederà a pulire Pratogiardino, con la collaborazione di Viterbo Ambiente, che metterà a disposizione contenitori per raccogliere i rifiuti differenziandoli e con l’occasione possiamo insegnare ai giovani a differenziare.
Allora uniamoci in una pacifica sensibilizzazione alla civiltà evitando sterili polemiche da leoni di tastiera e giornalismo spicciolo.