L’assessore annuncia contestazioni ma la categoria si ribella e chiede più considerazione. Nunzi: “Si pensi a vere forme di promozione turistica capaci di attirare che diano dignità culturale e coinvolgano veramente il tessuto cittadino”
CIVITAVECCHIA – «Si pensi a vere forme di promozione turistica, capaci di attirare veri flussi, che diano dignità culturale e coinvolgano veramente il tessuto cittadino». È il consiglio di Tullio Nunzi presidente dell’associazione culturale Meno poltrone più panchine che incalza l’assessore al Turismo e Commercio pentastellato Enzo D’Antò dopo l’ennesimo evento a tema ‘‘bancarelle’’. Italia Pikkante ha sollevato una serie di polemiche da parte di molti commercianti e lo stesso assessore ha annunciato contestazioni all’organizzatore dell’evento.
Ma per i commercianti la misura è colma. Nunzi si rivolge a D’Antò, assicurando di non avere pregiudizi nei suo confronti anche se ammette: «Qualche dubbio mi pervade nel momento in cui si devono giudicare le sue attività come assessore al commercio. I compiti di un assessore – evidenzia Nunzi – dovrebbero essere non quelli di tutela, bensì permettere ad un comparto vitale economicamente, di poter svolgere la propria attività, in un contesto di libera concorrenza». Nunzi prosegue sottolineando come compito di un assessore dovrebbe essere quello di mettere nella possibilità di svolgere la propria attività ogni forma distributiva. L’esempio più lampante è quello del mercato di piazza Regina Margherita «fatiscente e pericoloso, diviso in tronconi, con un decoro urbano vicino al degrado. Difficilmente – tuona Nunzi – può competere con i centri commerciali». Difficoltà ampliate «se poi si aggiungono settimanalmente la riproposizione di mercatini, che in pratica entrano in concorrenza con gli operatori, né aggiungono alcunché di attrattiva turistica, beh – incalza Nunzi – se i commercianti hanno la sensazione di lavorare ‘‘contro’’ non si può dar loro torto».
Nunzi invita ad un taglio netto e definitivo, senza continuare a dire «che mercati del genere attraggono flussi turistici, perché – dichiara duro – a questo punto entriamo nel ridicolo, e nell’ignoranza economica». Secondo Nunzi la sensazione è che la categoria dei commercianti non riceva la giusta considerazione e che manchi «non una tutela, (i commercianti non hanno mai chiesto assistenzialismo, privilegi, o altro) ma – conclude Nunzi – quella considerazione dovuta e necessaria da parte di un assessore al commercio».