ACQUAPENDENTE – I Carabinieri della Nucleo Operativo della Compagnia di Montefiascone e della Stazione di Acquapendente, lo scorso mese di novembre a seguito di una specifica attività di indagine accertavano che, tramite due siti web, venivano posti in vendita spray antiaggressione, taser, tirapugni e armi bianche di vario tipo (coltelli, pugnali, katane, ecc.). I siti risultavano riconducibili ad un società avente sede in Romania, mentre la sede operativa da dove avvenivano le spedizioni si trovava in Acquapendente (VT). Il titolare, una persona nota alle forze dell’ordine, lo scorso febbraio 2017 era già stato coinvolto in un’analoga attività svolta dalla Guardia di Finanza.
I Carabinieri eseguivano quindi una perquisizione nel citato immobile, risultato anche costruito abusivamente, e riscontravano la presenza dell’attività in atto, con numerosi pacchi pronti per essere spediti in varie parti d’Italia, ordini di acquisto e materiale di imballaggio.
Nella circostanza veniva sottoposto a sequestro sia l’immobile che tutto il materiale in esso custodito, più di 10.000 armi. A seguito di tale provvedimento la direzione delle indagini è stata assunta dal Dott. Paolo Auriemma, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, che ha disposto una consulenza tecnica al fine di appurare la natura del materiale oggetto del sequestro.
Il consulente, analizzato dettagliatamente tutto il materiale, certificava che la società vendeva on-line armi proprie, senza essere in possesso della specifica licenza, nonché armi la cui vendita è assolutamente vietata in Italia.
Tra gli spray antiaggressione alcuni contenevano una miscela superiore a quella stabilita dalla norma (20 ml) ed anche la percentuale di aggressivo chimico disciolto era superiore ai limiti previsti (10%), altre bombolette invece contenevano gas lacrimogeno (orto-clorobenzilden-melanonitride) che può essere usato esclusivamente dalle forze di Polizia e di cui in Italia è fatto divieto assoluto di vendita.
Per quanto riguarda i taser, si tratta di strumenti con un forte potenziale offensivo, in dotazione alla Polizia americana, che proiettano due piccoli dardi collegati tramite dei fili al resto del dispositivo, il quale produce una scarica elettrica ad alta tensione determinando, attraverso la contrazione dei muscoli, l’immobilizzazione della vittima. In molti casi i taser hanno causato direttamente o contribuito a causare la morte per arresto cardiaco.
A seguito di tale importante riscontro tecnico, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Viterbo emetteva, su richiesta del pubblico ministero, l’emissione del decreto di sequestro preventivo mediante l’oscuramento delle pagine dei siti internet dedicate alla vendita di tali armi.
Il provvedimento veniva eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Montefiascone e della Stazione di Acquapendente che in questo modo inibivano agli utenti della rete la consultazione e di conseguenza l’acquisto di armi illegali.