CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Scriverò un libro bianco “Fondazione e Impero” e anche questa sarà la storia di una galassia scassata. Con la pubblicazione dell’ultimo bilancio della Cariciv, la raccolta di materiale fantascientifico può ormai dirsi completa. Dopo aver messo definitivamente per strada quindici giovani tecnici e giornalisti, il consiglio di amministrazione anziché azzerarsi lo stipendio continua a organizzare “teatrate” gratis, per il festival della piaggeria, con posto riservato ai “vips” e signore in pelliccia pure a maggio.
E il bilancio della Cariciv è proprio come una vecchia signora dal trucco pesantemente rifatto che nasconde le ciabatte sotto la pelliccia, una bella donna ormai scassata che a stento mantiene insieme i cocci, ma non rinuncia ai privilegi.
L’unica soluzione sarebbe proprio l’azzeramento del CdA con un gesto di sensibilità da parte degli attuali vertici. Difficile, visto che la metà delle entrate finisce nelle tasche del management e dei consulenti. Per far fronte alle spese dell’Asilo e ai debiti di Mecenate (la TV senza TV) la Cariciv vende pezzi di capitale dei civitavecchiesi, ovvero polizze e fondi di investimento, mentre per fare un minimo di beneficienza per i “poveri” toglie….ai “poveri”, revoca gli interventi programmati gli scorsi anni e li ricolloca in base alle “nuove esigenze”. Nel 2017 ha riciclato così 264 mila euro e altri 180 li ha presi dal capitale.
Poco meno di 250 mila euro di emolumenti, comprensivi di oneri fiscali e previdenziali vanno al Sempre- Presidente, ai componenti il Consiglio di Amministrazione vecchi e nuovi, al Collegio dei Revisori e all’Organo di Indirizzo “in linea con le indicazioni prodotte dall’Associazione di Categoria”, ovvero lo 0,4 per cento del capitale, il massimo previsto per fondazioni “larghe il doppio” e oltretutto contando anche i 19 milioni rubati nella truffa svizzera. Poi ci sono da pagare gli avvocati, i commercialisti, gli advisor, l’ingegnere consulente tecnico e il Direttore Generale. E sono altri 160 mila euro. Figuriamoci se in queste condizioni la Cariciv riesce a fare beneficienza.
Quello di recente pubblicato è un altro bilancio in perdita, con 580 mila euro di capitale bruciati. Mecenate TV, stando alle promesse doveva essere una ferita chiusa. Invece quest’anno è costata altri 400 mila euro e ne restano 900 mila di prestito ancora de restituire.
In tutto attorno ai 4 milioni per tre anni di trasmissione, ma tecnici e giornalisti, tutti messi per strada in malo modo, in questo sono molto chiari: “Noi tutti quei soldi non li abbiamo visti”.
Ovviamente i bilanci di Mecenate, controllata al 100 per cento, arrivano all’approvazione dell’ assemblea dei soci con un anno di ritardo e ovviamente la Cariciv se li tiene nel cassetto anziché pubblicarli sul sito.
Ora sembra che finalmente nell’assemblea dei soci, tutti cooptati, si faccia largo qualche dubbio. Nell’ultima c’è stato un voto contrario. Fino a ieri tutti sapevano e tutti tacevano: le assemblee erano state il Mondo della Serenità, che poi è il nome dell’asilo della Cariciv, un’altra ferita aperta che continua a dissugare il bilancio.
Fabio Angeloni