“NON FA ABBASTANZA PER TUTELARE L’AMBIENTE E LA SALUTE DELLA NOSTRA NAZIONE E DELLE COMUNITA’ DELLA NOSTRA PROVINCIA”
Gli ambientalisti del Coordinamento Ambiente Tuscia dicono “ORA BASTA” la Ue deve fare di più per ridurre le emissioni di CO2 e combattere il climate change. Tutto pronto per la battaglia legale.
Il Coordinamento Ambiente Tuscia contestualmente ad altri Gruppi e comunità nel Mondo ha deciso di portare in tribunale l’Unione Europea. L’accusa? Aver fallito nel proteggerli dal climate change provocato dalle emissioni di CO2.
Dal Portogallo alla Germania, dal Kenya alle isole Fiji, passando per Francia, Italia, Romania e Svezia: sono diverse le Associazioni Ambientaliste e le Comunità che hanno deciso di portare i cambiamenti climatici in tribunale.
Il gruppo di querelanti ha dichiarato che il clima impazzito sta già provocando danni alle loro case, alla loro cultura e ai loro mezzi di sussistenza. Ecco cosa chiede alla UE.
Emissioni di CO2 in UE: tutti i provvedimenti sotto accusa l’attuale obiettivo per la riduzione delle emissioni di CO2 è inadeguato. I gas serra potranno infatti restare a livelli molto alti in atmosfera fino al 2030, se le regole restano quelle attuali.
Adirittura nella nostra provincia all’interno di alcuni programmi sull’ambiente delle forze politiche si è deciso di “far sussistere le centrali a carbone per la produzione di energia elettrica (a Civitavecchia esiste la centrale termoelettrica che è universalmente considerato come il 30° impianto più inquinante del Mondo) con la geotermia ad Alta e Media Entalpia con i suoi inquinanti non meno letali di quelli del carbone combusto, addirittura fino al 2050.
Il progetto portato avanti dal Coordinamento Ambiente Tuscia ha preso il nome di “Salva la Tuscia dalla fine” e ha come obiettivo quello di ribaltare tre regolamenti sulle emissioni di CO2, approvati dal Parlamento e dal Consiglio Europeo.
Vogliamo che in particolare che vengano migliorati:
1. Il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE
2. Il Regolamento sulla condivisione degli sforzi, che stabilisce degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 in determinati settori produttivi
3. Il Land use and forestry regulation, che riguarda le emissioni inquinanti nei settori agricolo e forestale
4. Un equo rimborso da devolvere ai progetti green delle “fabbriche dell’aria”
Uno studio di avvocati ambientalisti a livello europeo rappresenterà il Coordinamento Ambiente Tuscia nelle sedi Europee opportune
IL PORTAVOCE DEL COORDINAMENTO AMBIENTE TUSCIA:
«Il cambiamento climatico è già oggi una questione pressante per i tribunali dei paesi europei e del mondo. I querelanti ripongono la loro fiducia nelle corti dell’UE e nel sistema giuridico affinché vengano protetti i loro diritti fondamentali su vita,tutela ambientale, salvaguardia della salute, lavoro e proprietà, che sono attualmente minacciati dal climate change».
Con questa decisione, oggi e in un immediato futuro “i tribunali saranno costretti ad ascoltarci, assicurandosi che comunità e salute vengano protette”.
I costi legali della causa sono sostenuti tramite una raccolta fondi pubblica , per le competenze scientifiche saremo supportati dal nostro Comitato Scientifico e dalla banca dati degli scienziati ambientalisti di Climate Analytics che hanno inoltre messo a disposizione le proprie competenze, per chiarire in che modo il cambiamento climatico sta colpendo le Comunità locali interessate e cosa l’Unione Europea può fare per migliorare le sue politiche ambientali.
Emissioni di CO2 e Climate Change: famiglie e popolazioni a rischio anche in Europa
Le famiglie dei Paesi in via di sviluppo lamentano effetti drammatici, provocati dal climate change. Le popolazioni di Fiji e Kenya sono state infatti colpite da cicloni e siccità. Eventi che gli scienziati hanno già attribuito da tempo alle emissioni e ai cambiamenti climatici.
Sempre di più, però, fenomeni atmosferici estremi colpiscono anche i popoli europei. Intere Comunità locali querelanti in Francia e Portogallo, Germania, Italia per esempio, raccontano di essere state raggiunte da ondate di caldo anomalo, che hanno colpito duramente l’agricoltura locale.
Nella Tuscia negli ultimi 2 anni nel settore agricolo ci sono stati danni per oltre 200 milioni di euro ma anche in Svezia ad esempio tra le Comunità che hanno preso parte ad altre cause similari , anche i piccoli bambini della comunità Sami, i lapponi, popolazione di 75mila abitanti nel nord della Scandinavia. La comunità si fonda sull’allevamento delle renne, animali che sono gravemente minacciati a causa del riscaldamento globale: solo quest’anno persi metà dei capi animali
L’azione legale è supportata anche dal Network Ambientalista Europeo di cui facciamo parte, il Climate Action Network (CAN), rete di associazioni e gruppi ambientalisti, che lavora per fermare il cambiamento climatico: «Nel 2015, prendendo parte agli accordi di Parigi, le nazioni hanno deciso di sforzarsi per mantenere l’aumento delle temperature al di sotto di 1,5 gradi. Eppure, è ormai chiaro che gli obiettivi per il clima al 2030 dell’UE non sono abbastanza per rispettare gli impegni presi e dovrebbero essere migliorati. L’azione legale mette in evidenza l’urgenza e la necessità di incrementare i target UE per il 2030».
Tutte le Associazioni Ambientaliste e Civiche, i cittadini, gli agricoltori e le imprese che vogliono partecipare a questa iniziativa possono contattarci via email: coordinamambientuscia@gmail.com, trasmettendoci le loro istanze, i danni subiti e aiutandoci nella raccolta fondi necessaria al pagamento delle spese per gli Avvocati ambientalisti che ci assistono in questa iniziativa avulsa dalla politica e rappresentativa nelle opportune sedi delle nostre Comunità locali.
In questa Europa fatta di filtri e burocrazia, abbiamo scavalcato l’assetto medievale costituito da Re, Conti, Duchi , Marchesi e vassalli, vassalletti, valvassori e valvassini e abbiamo portato le nostre istanze direttamente a sua Maestà “IL RE” con un RE “costretto a darci udienza”.
COORDINAMENTO AMBIENTE TUSCIA