Sul candidato “marito” a Vignanello pende ancora il giudizio (per corruzione e turbativa d’asta) sull’operazione “Genio e Sregolatezza”
VITERBO – Marito e moglie candidati sindaco ma la cosa non fa più notizia se detta così. Lisetta Ciambella (storica segretaria fedelissima di Beppe Fioroni) a Viterbo e Federico Grattarola (marito della segretaria fedelissima di Fioroni) a Vignanello dove sindaco lo è già stato.
Uniti nella vita e nelle urne con l’obiettivo di portarsi a casa due fasce tricolori. Sono nati per fare i sindaci?
Sembrerebbe di sì anche se Federico Grattarola non ha lasciato un buon ricordo a Vignanello dove è ancora sotto processo per corruzione e turbativa d’asta nella famosa inchiesta “Genio e Sregolatezza“.
Indagato a piede libero, a suo tempo, per turbativa d’asta e corruzione. Un’evoluzione del “sistema”, secondo l’accusa, per eludere il genio civile e arrivare con meno spese (in tangenti) allo stesso risultato: fare man bassa di appalti pubblici spartendosi i bandi a tavolino in barba a eventuali concorrenti che, fuori dal giro, non avrebbero mai avuto l’opportunità di superare le gare.
Proprio il Comune di Vignanello, nell’altro filone appena concluso con una serie di condanne, si è visto riconoscere un danno civile causato dai vertici del Genio Civile.
Risarcimenti per le parti civili, anche se esigue, dimostrano come i reati siano stati accertati. Per il Comune di Vignanello 10 mila euro. Per la Regione Lazio 20 mila. Mentre del tutto esclusa è stata la Provincia.
Federico Grattarola è tranquillo anche perché difficilmente si giungerà ad una sua condanna. Infatti, da oltre otto anni, non si è ancora svolta la prima udienza e quindi la prescrizione è dietro l’angolo.
Disturba dunque la sua candidatura così come la recente intervista rilasciata ad un telematico dove ha dichiarato:
“La gente mi conosce, mi ha visto all’opera. Ho dimostrato credibilità, serietà e attaccatezza al Comune. Durante le amministrazioni che ho avuto l’onore di guidare il paese è cresciuto in tutti gli ambiti. Sono stato sempre fermamente convinto che per fare grandi cose bisogna essere in tanti. E per essere in tanti è necessario far sentire i cittadini protagonisti.”