Ausiliari del traffico o semplici lavoratori, questo il tema del contendere che vede contrapposti i sindacati con Capitaneria, Dogane, Polmare e AdSP
CIVITAVECCHIA – Giornate calde ma non torride a Molo Vespucci. I motivi di questo “caldo”, lo stato di agitazione dei sindacati dei lavoratori portuali (ausiliari del traffico) che sono in contrasto con la Polmare e le Dogane su come gestire gli attracchi ma, soprattutto gli sbarchi e gli imbarchi sulle navi in partenza e in arrivo da Tunisi.
L’avere la redazione a Corso Marconi a Civitavecchia, proprio a ridosso della Calata della Rocca e Porta Livorno, ci facilita notevolmente gli incontri. Mercoledì scorso, infatti, abbiamo avuto la possibilità di incontrare il presidente Edgardo Azzopardy, presidente di Port Mobility, a pranzo in un noto ristorante che si affaccia proprio su Porta Livorno.
Lo abbiamo disturbato per capire le ragioni di questo sciopero e per capire la posizione di Port Mobility nei confronti dell’AdSP.
Approfittando dell’ottimo vino che stavano gustando a pranzo abbiamo fatto alcune domande per capire per prima cosa le ragioni della protesta e, ovviamente, le soluzioni di per una mediazione con i lavoratori.
Ritengo, a mio avviso, di sospendere quanto prima questo sciopero. Incrociare le braccia significa inevitabilmente creare dei disservizi di cui, in questo momento, sia il porto che che gli utenti non hanno davvero il bisogno.
Dalle sue parole si evince un appello alla responsabilità dei sindacati.
Certo. Ritengo che non servano appelli accorati. I sindacati sono pratici e responsabili. Filt Cgil e Ugl Mare dovrebbero dialogare con più serenità con l’Autorità di Sistema Portuale e, di concerto con il presidente Di Majo, fare un passo indietro. Credo che le due giornate di sciopero già consumate lunedì scorso ed oggi (mercoledì scorso, ndr) siano state sufficienti per sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione al problema. Credo sia dannoso proseguire su questa strada e auspico che il 18 e il 20 giugno prossimo i lavoratori possano tornare alla loro attività senza dover ricorrere allo sciopero.
Il nodo della vicenda è legato alla richiesta, da parte delle organizzazioni sindacali, di veder riconoscere ai lavoratori di Port Mobility lo status di ausiliari del traffico.
Una mansione che ha un significato per coloro che svolgono l’attività nelle aree di banchina per gli attracchi da/per Tunisi.
Se le cose stanno su questo piano perché non si è arrivati prima ad un accordo?
E’ da molto che stiamo dibattendo su questo argomento. Già nei mesi scorsi sono stati organizzati tavoli tecnici con Capitaneria, Polmare e Dogane. Incontri messi in piedi dall’AdSP su richiesta specifica delle organizzazioni sindacali. Il tutto finalizzato ed incentrato al fine di comprendere meglio se le attività rese nei cosiddetti “piazzali dinamici” potessero essere estese alle aree di banchina per gli attracchi da/per Tunisi. A giudizio delle organizzazioni sindacali tali attività richiedono un ulteriore abilitazione dei lavoratori di Port Mobility, con la qualifica di “ausiliari del traffico”. Su questo punto nasce il confronto chiarificatore con la Capitaneria che ha richiesto contributi di carattere normativo e giuridico a tutti gli enti interessati. Questo ovviamente perché, secondo la Capitaneria, le norme esistenti non configurerebbero il riconoscimento della richiesta qualifica da parte delle organizzazioni sindacali.
E’ stato richiesto un appuntamento al Prefetto di Roma proprio per poter condividere un percorso amministrativo volto a chiudere la vertenza sindacale, e quindi quella di sospendere lo sciopero che, ripeto, in questo momento può solo che danneggiarci tutti e mettere in discussione anche i rapporti con l’armatore.
Per questo, concludo, spero che i sindacati revochino le due giornate di sciopero vista anche la totale disponibilità dell’AdSP al dialogo.