Lettera aperta di un cittadino: “Il sito internet della società dice una cosa, la realtà è un’altra. E noi subiamo (e paghiamo) le loro inefficienze”
VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: Viterbo Ambiente, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani, continua a prenderci per i fondelli e noi cittadini viterbesi continuiamo a sopportare. Ecco l’ultimo episodio vissuto dal sottoscritto questa mattina, domenica 8 luglio.
Ore 07,20: arrivo al centro di smaltimento in località Riello con l’auto piena di rifiuti cosiddetti Rae, ovverosia materiale elettrico e similari tra cui un vecchio stereo, delle casse e altri piccoli oggetti elettronici, mi sono alzato appositamente alle sei di mattina per questo.
Entro dal cancello d’uscita perché quello d’entrata è chiuso (d’altro canto altri prima di me lo avevano già fatto). E subito un dipendente della Viterbo Ambiente mi affronta dicendomi che non lo dovevo fare. Testuali parole dette tra l’altro in modo per niente cortese: “Si entra dall’altra parte”. E io gli rispondo ovviamente: “Ma dall’altra parte è chiuso, non sono il primo ad averlo fatto mi pare”. “Beh, aspetta (dandomi del tu); si apre alle 7”. “Appunto – dico io – sono le 7 e 20”.
E vabbè, sopporto la maleducazione e vado avanti. “Mi scusi, dove deposito il materiale Rae?” e la risposta è sconcertante: “Oggi non si può scaricare il Rae, deve venire il mercoledì e il venerdì mattina (passando al lei)”. A uno dei tre addetti faccio presente che sul sito on line di Viterbo Ambiente (vedi foto allegata) è riportato chiaramente che lo scarico di detto materiale è consentito solo la domenica mattina dalle 7 alle 11 a Riello. “No, non è così – mi risponde uno dei tre – legga quel cartello, ci sono gli orari stabiliti”. Inutile sottolineare che per leggere quel cartello mi sono dovuto alzare alle 6 di domenica mattina, caricare l’auto del materiale da smaltire e percorrere dieci chilometri di Cassia, dato che abito fuori Viterbo. Per avere le informazioni il cittadino va sul sito di Viterbo Ambiente e certo non può sapere che queste informazioni non sono corrette.
Insomma, l’azienda comunica in due modi differenti ai viterbesi l’orario e le modalità di deposito dei rifiuti ingombranti. Un sito internet che dovrebbe dialogare con i cittadini (pagato da chi?) ma che in realtà non lo fa affatto.
“La colpa non è nostra – affermano in coro i tre operai – se la prenda con Viterbo Ambiente”. Intanto a me non rimane che tornamene indietro e riportare tutto a casa. La rabbia più grande è che non posso fare nulla se non scrivere una lettera ai giornali, alla Viterbo Ambiente e al neosindaco, Giovanni Arena. Con l’amaro in bocca di un cittadino, che vorrebbe fare il suo dovere smaltendo legalmente i rifiuti, vessato dai tributi e dall’indifferenza (o l’incapacità) dei nostri amministratori.
Gianni Tassi