Una terra dove le sfide ambientali di proporzioni titaniche non trovano ancora le giuste risposte negli Amministratori locali che non decidono o lo fanno nei tempi limite
Chi legge i miei articoli sa che prevalentemente non mi occupo di politica locale, i miei articoli sono prevalentemente tecnici su leggi e decreti Europei su energia e ambiente. Energia e ambiente le cui sfide, a cui è chiamato a rispondere l’Ente Regionale e gli Enti Locali sono a dir poco decisive per il futuro di questo territorio, in pieno cambiamento climatico con tanto di piano operativo anti desertificazione messo a punto in fretta e furia dal neo Ministro dell’Ambiente, Generale Costa che ha previsto la desertificazione di 1/5 dell’Italia nei prossimi 20 anni ed ora è partito urgentemente il piano per il Sud ed il Centro Italia. Evidentemente prima non se ne era accorto nessuno!
Primo ostacolo per il centrodestra che ha vinto le Amministrative anche a Viterbo, con soli 530 voti contro un’agguerrita lista civica, è rappresentato proprio da questo settore, tanto fa paura affrontare la materia che il Neo Sindaco di Viterbo ha dovuto lasciare per se le Deleghe: Ambiente e Igiene Urbana; nessuno le vuole, dalla Lega a Fratelli d’Italia passando per Fondazione e finendo con Forza Italia, queste Deleghe nessuno le accetta ed il Sindaco non nomina a sua volta un Assessore esterno, competente nel settore. Cosa che avrebbe dovuto fare un minuto dopo la nomina degli Assessori ed i Delegati in Giunta, fosse solo per le vicende giudiziarie relative alla discarica di Viterbo e all’appalto dei rifiuti vicende pericolose (Mafia Capitale) e inquietanti (Operazione “Vento di Maestrale)
Alla vigilia di un nuovo appalto di raccolta e smaltimento sui rifiuti ormai scaduto, con nuove linee guida molto contestate, per ora l’appalto sui rifiuti da Viterbo a Montalto di Castro fino a Tarquinia “resta al palo”. Non se ne capisce bene il motivo ma il tutto rimane come dire “sospeso”, almeno questa è l’impressione generale. Rimane sul litorale Montaltese, anche l’incubo della realizzazione di un mega termo combustore, infatti le 4 mega turbine non sono state smontate, il che non è un buon segno.
Per non parlare dell’altra pesante tegola che sta cadendo sulla Tuscia costituita da una miriade di permessi per impianti geotermici industriali con concessioni di coltivazione su 500 km quadrati imposti dal Nazionale al Regionale, inseriti nel Piano Energetico Regionale e che i Sindaci “fanno finta di non vedere”, solo Tarquinia ha approvato una “debole mozione” contro impianti che potrebbero nascere sul litorale con “l’offshore” (piattaforme geotermiche in mare) già approvato o in approvazione per l’alta e media entalpia, che prevede di trasformare la Tuscia in una sorta di girone Dantesco in una spirale infernale, per dirla col verso della Divina Commedia, da cui potrebbe poi essere difficile se non impossibile uscirne
Difficile poi pensare che a livello locale i Sindaci appoggiati dai partiti di centrodestra o di centrosinistra, si ribellino in qualche maniera a quanto deciso “dalla casa madre” e alla Tuscia allora chi ci pensa? A Viterbo il centrodestra sta partendo con la Giunta neoeletta non senza polemiche, a Montalto proprio per una vicenda legata ad un’indagine sui rifiuti il Sindaco già ben lanciato al Senato dovette desistere alla sua candidatura , a Tarquinia il nuovo appalto ritarda, in un quadro di una Giunta eletta da un anno che inizia a fare i conti non solo con l’opposizione in Consiglio Comunale ma anche con gruppi interni alla maggioranza stessa.
Anche se è un momento “liquido” della politica Nazionale, assistiamo ad un centrodestra che si combatte sui Decreti anche in Parlamento ma governa insieme nei Comuni, tutto ciò provoca inevitabilmente dissonanze nelle Amministrazioni Comunali che: non decidono, non obiettano, non prendono in considerazione, non accennano ad un minimo di resistenza contro geotermia industriale e appalti sui rifiuti sempre più costosi con sempre minori servizi.
Non è che manchino gli esempi sul modus operandi contro la geotermia industriale: basta vedere cosa ha fatto il Comune di Orvieto pur di non avere sul suo territorio questa “strana e pericolosa rinnovabile”, un territorio che ha deciso per un futuro di eccellenza agricola e turistica, detto e fatto. Ma qui ciò non avviene, il perché è tutto da capire e scoprire, restando il fatto che il tempo nella Tuscia è sempre più tiranno, con Consigli Comunali che non si mobilitano contro tutto ciò che potrebbe cambiare per sempre il futuro dei propri abitanti e del proprio ambiente.
Ora, se in tutta Europa gli Enti Locali hanno capito che la gestione dei rifiuti è un affare colossale, non si capisce perché qui gli Enti Locali non prendano la stessa via. A Viterbo la discarica di un privato viene confusa con un centro di Interscambio rifiuti comunale, anche gli ecocentri “sono mobili”, escluso quello di Grotte Santo Stefano che ha sempre funzionato a singhiozzo ed è comprensibile che un Viterbese che abita in città non percorra 18 km per alienare un televisore , ed ecco che la gente poi i rifiuti li aliena sul proprio territorio.
A Viterbo, come a Montalto e Tarquinia le comunità hanno votato o riconfermato Sindaci di centro destra per avere delle soluzioni sul problema sicurezza ma la sicurezza è un concetto ampio che mette insieme : sicurezza urbana contro il crimine e il micro crimine ma anche sicurezza sui rifiuti, sulle emissioni inquinanti, sul rendere i nostri centri piccoli e grandi “vivibili” per le proprie comunità e portando avanti ciò che si è promesso in campagna elettorale..
Attendiamo fiduciosi
Pirro Baglioni