Decisione peggiore non poteva essere adottata. La scelta, visto il ruolo della neo presidente, è da bocciare senza neanche discutere
CIVITAVECCHIA – Questa mattina, per la Fondazione Cariciv, era un momento storico. Si poteva e si doveva cambiare per il bene dell’ente. Si doveva scegliere il sostituto di Vincenzo Cacciaglia. Di nomi ne erano stati fatti tanti. Di buoni e meno buoni. E’ stato scelto, a nostro giudizio, il peggiore.
Gabriella Sarracco è il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. E’ stata eletta con voto quasi unanime (una sola astensione) dall’organo di indirizzo dell’Ente.
Una scelta all’insegna della continuità, quindi del disastro. Nell’insegna e con la firma di coloro che hanno consentito di distruggere e depauperare un patrimonio quasi inestinguibile della Fondazione e che se ne sono fregati e se ne stanno fregando del male che hanno prodotto, con il loro complice silenzio e le loro scelte, alla comunità civitavecchiese.
Nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa c’è ancora una verità italiana: tutto cambia perché nulla cambi. Ossia: se tutto cambia esteriormente, tutto rimane com’è; se tutto rimane com’è, tutto può cambiare interiormente.
Ecco da quel libro che tutto insegna e che qualcuno, come la neo presidente, probabilmente avrà letto, si inserisce questa scellerata scelta dell’organo di indirizzo della Fondazione Cariciv che ha pensato al proprio tornaconto, al proprio gettone e non al futuro della Fondazione.
La Sarracco aveva svolto il ruolo di vice presidente negli ultimi anni. Ha avvallato, con il suo complice silenzio insieme a quello di molti dell’organo di indirizzo, tutte le peggio nefandezze portate a termine da un management che ha preferito guardare al proprio tornaconto, la propria bottega, il proprio gettone e non ha, volutamente, cercato in alcun modo invertire la rotta mettendo l’ente nelle mani di chi realmente avesse potuto cercare di fare qualcosa.
Non ce ne abbia la Sarracco ma per lei è più facile correggere un compitino in classe della quinta elementare che occuparsi di finanza e di finanze.
Una scelta da bocciare ancor prima che inizi. Una scelta imbarazzante e scellerata. L’aver messo le mani della Fondazione alla Sarracco è come aver deciso di portare alla fine dei suoi giorni un ente ormai agonizzante da anni e per questo serviva un “becchino”.
L’organo di indirizzo ha proceduto poi anche alla nomina del nuovo consigliere di amministrazione ed è stato nominato l’avvocato Luca Marconi.
Grande gesto di altruismo di Marconi. Prima ha votato la Sarracco poi ha cambiato casacca e avuto via libera al gettone.
Si apre una vecchia e ingiallita pagina nella storia dell’Ente di via Risorgimento e, chi ha messo in piedi questo teatrino, dovrebbe solamente che vergognarsi per la totale disaffezione mostrata verso i civitavecchiesi.
Si dice che saranno recuperati sei milioni di euro da quei 19 fatti sparire da Larini con la complicità dei “soci” civitavecchiesi.
Ecco! L’unica cosa che può farci ravvedere e ricredere su questa scelta della Sarracco sarà una conferenza stampa dove, la maestrina, annuncerà la salita a Palazzo di Giustizia per denunciare gli artefici della truffa ai danni dell’ente. Nomi e cognomi li conosce bene. Anche troppo. Era lì quando arrivavano le carte dalla Svizzera. Ora dimostri di non avere connivenze e denunci. Siamo convinti, certi. Non lo farà.
Speriamo che qualcuno, dal sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino al sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, facciamo qualche azione a tutela della Fondazione e lo facciano quanto prima.